In questi giorni a distanza di due giorni uno dallaltro sono morti due compagni, due amici a noi molto cari, che hanno dedicato grande parte della loro vita e della loro intelligenza alla FISAC ed alla CGIL.
Due persone contrassegnate, per chi le ha conosciute, da apparenze assai diverse: uno stile tanto ricercatamente discreto e tradizionale, di presentarsi, quasi inglese, quello di Enrico Rizzi, quanto vistoso e anticonvenzionale era invece quello di Bruno Ceschi, con il suo petto villoso sempre in mostra anche in pieno inverno, con lesposizione permanente di quelle collanine e bracciali che era così bravo a realizzare.
Assai convinto della priorità della politica, Enrico, tanto da farne la ragione del suo vivere e lapplicazione del suo talento, coronate da una "carriera" sindacale autorevole e prestigiosa, eppure, burberamente, assai sensibile a tutti le singole, piccole difficoltà umane in cui si imbatteva.
Assai poliedrico Bruno, costruttore di monili e poeta, rappresentante sindacale e scout, animatore impegnato nel volontariato e nellassistenza ai più deboli, ma testardo, ogni volta, tanto da impedire che questi mille interessi lo disperdessero dal portare a compimento il suo compito ed il suo progetto.
Vi era un dato però che, oltre allaffetto ed alla riconoscenza, ce li accomuna nel ricordo: il pudore dei sentimenti, la riservatezza con cui vivevano le loro emozioni più profonde. Segni di fragilità e timidezze che forse solo ora compiutamente riconosciamo, che ce li fanno sentire più vicini e mancare ancora di più.
La voce nel vento
La voce nel vento
canta nella foresta
accarezza le fronde del salice
fa fremere la cima maestosa, della sequoia.
Neppure le cime più alte, bianche di neve
possono arrestarla; neppure la vastità del mare.
Essa ti porta il ricordo
che è nel cuore dell'amico
il desiderio di poter condividere
ancora, il canto ed il sorriso,
il calore del fuoco, i passi del cammino.
Che i tuoi occhi
risplendano sempre della gioia più vera
che nel tuo animo sia sempre la consapevolezza
della bellezza e della profondità
dei sentimenti condivisi
Una poesia di Bruno Ceschi