COMUNICATO DELLA SEGRETERIA REGIONALE FISAC/CGIL PIEMONTE SU BANCA INTESA

 

La Segreteria regionale della Fisac Cgil del Piemonte, nel valutare le intese raggiunte nel Gruppo Intesa, reputa fondamentale il peso delle iniziative di lotta assunte nell’ultima fase, dapprima con iniziative locali e poi con la vertenza generale, ed il cambio di marcia impresso alla trattativa soprattutto grazie al ruolo assunto dalla Fisac nella completezza dei suoi Organismi Dirigenti, dalla Segreteria al Direttivo Nazionale, alle Delegazioni Aziendali e di Gruppo, che si sono spesi senza riserve, spesso anche in solitudine, per raggiungere in tutte le situazioni le maggiori tutele possibili per i Lavoratori.

Questi due elementi hanno consentito di  acquisire risultati che appaiono  meno lontani dalla piattaforma unitariamente definita rispetto a quanto consentisse di immaginare precedentemente l’andamento della trattativa.

Sul terreno della ristrutturazione si riconosce un sistema di confronto sindacale che, partendo dalla valutazione preliminare del piano industriale in diverse tappe, esamina, dapprima a livello aziendale e poi di gruppo, tutte le possibilità di intervento atte a ridurre il numero degli esuberi e, quindi, l’intervento finale del Fondo di Solidarietà.

Appare, inoltre, decisamente ridotta rispetto alla fase iniziale la dichiarazione aziendale sugli eventuali esuberi, ora circa 4.000, sui quali andrà aperto il confronto di merito e che, comunque, comincerà ad essere operativa dalla seconda metà del 2002.

Sulle garanzie occupazionali per coloro che immediatamente sono interessati dal processo di ristrutturazione si rileva un positivo avanzamento per i Lavoratori destinati alle macchine di Gruppo, ISS e IGC, che amplia l’area dell’accordo precedentemente stipulato in Unicredito, con l’estensione a 7 anni del tempo di tutela in caso di cessioni a società non bancarie e  la previsione di possibilità reali di rientro individuale nella rete commerciale del Gruppo fino al 2005.

Anche per i Colleghi destinati a rimanere nella rete appaiono importanti i criteri chilometrici che tutelano la volontarietà nella eventuale mobilità territoriale, forse troppo esigui sono, invece, i riconoscimenti economici per il relativo disagio.

Nella cessione degli sportelli, invece, riconosciuto lo sforzo generoso ed isolato della Fisac, per ricomprendere i Lavoratori interessati in un quadro di garanzie affidato anche al cedente oltre che al cessionario, va rilevato come questo obiettivo principale non sia stato raggiunto. Si sono ottenuti, invece, importanti traguardi, anche se non così significativi, nel porre definitivamente fine al balletto degli sportelli, quale chiave della riduzione di personale; nella riduzione da 125 a 60 degli sportelli ancora in cessione; nell’estensione a 24 mesi del tempo di divieto di cessione degli sportelli per il cessionario; nell’impegno a vendere solo in un quadro di garanzie contrattuali equivalenti a quelle possedute dai lavoratori ceduti.

Tutto questo ancora non basta a definire le tutele contrattuali relative ad un tema chiave – le garanzie occupazionali nella rete – che sicuramente andranno meglio affrontate  e precisate in occasione dei confronti con cedente e cessionari al momento in cui saranno assunte le decisioni di vendita.

Sul terreno del Contratto di Ingresso, ovverosia delle condizioni economiche e normative con cui vanno integrandosi i Lavoratori del Gruppo nella nuova Banca, si può registrare una soluzione equilibrata, ove si tenga conto delle condizioni di partenza assai diverse, in cui si è scelto il terreno del Premio di produttività, della previdenza complementare e della Sanità integrativa per costruire un primo terreno di omogeneizzazione.

Ciò ha consentito un’opera di parziale riequilibrio, senza sacrificare quanto ottenuto precedentemente dai Lavoratori nelle diverse Aziende.

Restano e sono citati nell’articolato molti capitoli da regolamentare ed ancora da integrare, a partire da quello fondamentale sugli inquadramenti per finire a quello relativo alla previdenza per i “nuovi assunti”.

Essi, a giudizio della Segreteria del Piemonte, dovranno formare oggetto di specifiche proposte da confrontare preliminarmente con i lavoratori, in modo da ricostruire quel rapporto di fiducia e di delega che in questa tormentata vicenda ha conosciuto numerose incrinature.

Le considerazioni sin qui svolte consentono alla Segreteria del Piemonte di esprimere la propria soddisfazione per la chiusura di una vicenda contrattuale segnata sin dall’inizio, per imposizione aziendale unitariamente   non sufficientemente contrastata, da una conduzione assai centralizzata e da un insufficiente rapporto con i lavoratori e con i quadri sindacali periferici.

Le intese raggiunte appaiono, in relazione all’andamento della vertenza, complessivamente accettabili e rappresentano una base su cui è possibile e necessario costruire gli ulteriori momenti di tutela e di verifica previsti dagli accordi, per definire progressivamente un  quadro generale di tutele che non sarà indifferente alla definizione del prossimo CCNL.

In  questa prospettiva la Segreteria regionale del Piemonte valuta opportuno riprendere l’argomento nelle sedi del Direttivo Nazionale, che già aveva avuto modo di esprimersi sull’ andamento della vertenza e, per parte sua, è impegnata ad una approfondita valutazione dell’intesa negli Organismi Regionali del Piemonte.  

Il  giudizio definitivo sulla validità delle intese raggiunte e sull’operato degli organismi sindacali passa ora alle Assemblee dei Lavoratori, nelle quali, per quanto di sua competenza, la Segreteria della Fisac del Piemonte si sente impegnata a portare il proprio contributo e le proprie valutazioni.

 

Torino 24 Aprile 2001

La Segreteria Regionale