Storie Bestiali

E pensare che dare della bestia ad un umano è comunemente considerato un insulto…. Invece nella mia vita, e fortunatamente in quella di molti altri, gli animali sono da sempre degni  del massimo rispetto in quanto esseri viventi, e suscitano in me interesse, ammirazione, e soprattutto una incredibile empatia emozionale…
Insomma: li amo! E li percepisco come nostri simili, compagni di pianeta che il caso, l’evoluzione, il Padre Eterno ( scegliete pure voi, anche se io onestamente una mezza idea me la sono fatta..) ci ha piazzato accanto sulla stessa barca, non intesa come arca biblica, ma come Terra in comune.
Sono convinta, da non mi ricordo quando, che gli animali abbiano sensazioni, emozioni,  intelligenza, soprattutto la capacità di provare dolore e paura,  e di certo gioia, Tanto, convinta che ad un certo punto ho smesso di mangiarli…. Perché mica si può mettere in padella qualcuno che ci somiglia tanto! Ma questa è un’altra storia….
Bene, tutto questo pistolotto per fare in modo che non pensiate, o almeno lo pensiate un po’ di meno, che sono completamente pazza a vivere con una quantità industriale di animali.  Sì, perché ancora non ve l’ho detto, ma insieme a me e mio marito ( e quindi, nell’ipotesi, i pazzi sono già due) abitano, non tutti  ovviamente all’interno della casa, i seguenti esemplari:  4 gatti 1 cane 7 pecore 4 barbagianni 1 gufo 4 ricci 6 faraone 7 galline 5 quaglie 3 serpenti 3 ranocchie e mi sto sforzando di non dimenticare nessuno…
Ora potrete tranquillamente ipotizzare che noi non si viva in condominio. E forse anche che si viva in campagna, e con un bel po’ di spazio intorno. Io di mio potrei aggiungere che tutti i nostri animali si posso considerare “da reddito”, intendendosi naturalmente che contribuiscono non a produrlo bensì a consumarne quote  ragguardevoli, visto e considerato che oltre a non mangiarceli siamo praticamente incapaci di vendere chiunque.
 Va bene, non diventeremo probabilmente allevatori veri, ma vuoi mettere la soddisfazione di chiamare per nome una pecora e vederla che si gira e ti risponde? Certo non tutte, perché anche tra gli animali come tra gli umani ci sono i tipi svegli e quelli un po’ tonti.  Per esempio come classifichereste un cane da caccia ( virtuale, perché da quando l’abbiamo prelevata cucciola dal rifugio di Trofarello un fucile non l’ha mai visto e se dipende da noi di certo mai lo vedrà), dicevo, un cane da caccia che viene cacciata dalle galline se prova a fregarsi un po’ dei loro cereali?
Spesso il confine tra bontà e tontaggine è sottile, e noi continuiamo a non volerlo definire per quanto riguarda il nostro cane. Infatti: a febbraio sono nati degli agnelli e di questi due sono stati “disconosciuti” dalla madre che non li ha voluti accanto e tanto meno li ha allattati (ulteriore conferma delle similitudini tra mondo umano e animale: l’istinto materno a volte latita…), Morale i due orfanelli sono stati allattati col biberon, tenuti al coperto, fatti oggetto di cure amorose ( e senza alcun secondo fine gastronomico!). Alla loro prima uscita in campo aperto ci siamo distratti un attimo e subito dopo dietro di noi abbiamo visto la solita cagnolina da caccia lanciata al galoppo…. inseguita dai due lattanti. Fortunatamente dopo pochi secondi abbiamo registrato la stessa scena al contrario: avevano scoperto un gioco divertente, che è continuato fino a che i due agnelli non hanno acquistato uno status da pecora dignitosa che non ne permetteva il proseguimento.
Per tornare invece un attimo alla questione degli animali “da reddito”
vi segnalo come la veterinaria del paese sia piuttosto soddisfatta della nostra passione per gli animali… E non solo lei, visto che a seconda del tipo di bestiola, abbiamo coinvolto vari specialisti.
Per esempio, un bel giorno è arrivata da noi una riccetta che aveva una zampina di dietro “strozzata” da una erbaccia, avviata verso la cancrena. Intanto abbiamo dovuto reperire un veterinario capace/disposto a cui affidare la paziente, dopodiché mio marito ha fatto da assistente al chirurgo quando si è trovato costretto ad amputare per salvarle la vita… Riccetta ha trascorso il post operatorio in casa con noi, e una volta guarita è stata sistemata in giardino dentro un piccolo recinto con casetta in legno, perché stante la menomazione pensavamo non se la sarebbe cavata in libertà. Certo che ci sentivamo un po’ in colpa, soprattutto visto che la stavamo costringendo alla solitudine… Il senso di colpa è durato fino ad un giorno di agosto, quando mettendo la mano in mezzo all’erba per cercarla l’abbiamo trovata alle prese con tre neonati! Fatti i dovuti conti, abbiamo dovuto concludere che, mentre Riccetta non poteva uscire, di certo qualcuno era potuto entrare, spinto dalla passione ad essere più agile e astuto per sconfiggere il recinto!
Insomma, considerata la quantità di protagonisti a disposizione, potrete immaginare che di storie “bestiali”ne abbia parecchie da raccontare. Ma mica tutte adesso, tranquilli.
Si potrebbe usarle come parentesi rasserenanti, tipo pet therapy per capirci, quando siamo particolarmente incazzati o depressi. Con me funziona, e quindi: grazie di esistere! a tutti gli animali del mondo

Patrizia Pirri

[Per commenti all'articolo: tasso@fisac.net]

Animali & co.
Questa rubrica è dedicata al mondo della Natura. Vuoi collaborare?
Per inviarci i tuoi pezzi: tasso@fisac.net
 

Patrizia Pirri
Autrice di questo articolo, è una delle referenti della FISAC dell'Area Torino e Provincia Intesa SanPaolo (contattabile qui: patrizia.pirri@intesasanpaolo.com), ma è anche una convinta animalista. In attesa che ci fornisca documentazione video di quel che succede nella sua casa-fattoria vi suggeriamo di are un'occhiata al cartone di  Nick Park, che, pur senza conoscerla, ha rappresentato fedelmente la sua quotidianità.



www.fisac.net/tasso/ - ver.2.0 n.01 - dicembre 2008 - FISAC/CGIL Intesa SanPaolo Torino - archivio - credits