Twilight
è il blockbuster del momento, Nightmare before Christmas un piccolo
classico. Sogni e incubi all'insegna del dark, ma con parecchie
differenze e non solo di tecnica.
Sono necessariamente mondi che non comunicano? Non crediamo. Proviamo ad
"avvicinarli" senza pregiudizi, con una classica critica per Twilight e
una citazione da Nightmare before Christmas, tornato nelle sale nella
speciale versione 3D.
Twilight
Twilight
è uscito nelle sale cinematografiche a Novembre, attesissimo fenomeno
dell’anno: lo dimostrano le lunghe code (giovanili) al Festival
Internazionale del film di Roma e i numeri da capogiro che associamo a
questo primo capitolo della saga scritta da Stephenie Meyer (un numero
per tutti: copie vendute 18milioni…). Non deve stupirci il delirio
giovanile per una travolgente storia d’amore che nasce sui banchi di
scuola: in Italia, senza voler correre per forza oltre oceano, stesso
delirio c’è stato per le iper-romantiche storie di Federico Moccia. Ma
mentre quelle piacciono perché rispecchiano il mondo reale dei giovani
di oggi, Twilight fa impazzire i ragazzi – specialmente le ragazze -
perché racconta i loro sogni più assurdi, e non la realtà! La trama del
film si sviluppa piuttosto rapidamente, si fa appena in tempo a capire
chi è “quello strano” (il vampiro) che già l’amore tra i due è
incontrollabile (d’altronde il target è quella gioventù cresciuta tra
mms, internet e chat che ha fatto della rapidità il suo modus vivendi) :
ma cosa fa di una storia d’amore un sogno così appassionato? Vediamo: la
brava ragazza trasferita dalla grande città alla cittadina di provincia
per via dei soliti, americanissimi, problemi familiari si innamora
dell’unico che, a scuola, non si fa avvicinare da nessuno. Ed è un amore
immediato, che nasce da un semplice sguardo (quale ragazza non sogna
questo?). Inoltre lui è bello, pallido con le labbra rosse, misterioso,
ricco e alla moda. Ma non è questo: è l’amore difficile (Romeo e
Giulietta hanno iniziato tempo fa…), l’amore che deve combattere le
differenze e che può vincere solo mandando al diavolo ogni forma di
razionalità! Sapiente l’utilizzo della macchina da presa (regia di
Catherine Hardwicke) che rende il bello ancora più misterioso, che
sfrutta l’ampiezza dei magnifici paesaggi e coglie l’espressività di
ogni singolo movimento. Infine nota positiva per le musiche di Carter
Burwell: ovviamente giovanili, rock e famosissime! Attendiamo il sequel:
la Summit Entertainment ha già acquistato i diritti per adattare i
prossimi tre romanzi.
Ilaria Membrino
La Poesia di Jack
da NIghtmare before Christmas
Era la notte di Natale, e mentre fuori nevicava,
nelle case della città la gente riposava.
Nelle calze appese in fila davanti al camino,
un'orribile sorpresa attendeva ogni bambino.
Nel caldo dei loro letti i bimbi ignari
sognavano i mostri paurosi e i lupi mannari.
La luna si rifletteva sulla neve argentata,
tutto taceva nella città addormentata.
Ma ecco riecheggiare cupi alti lamenti,
nell'aria si udì un rumore di ossa stridenti.
Una slitta spettrale solcò il cielo tenebroso:
una bara guidata da uno scheletro spaventoso.
Saltando di tetto in tetto, calandosi per i camini,
Jack consegnò i suoi giochi a tutti i bambini.
Si muoveva con grazia, con aria impassibile,
non si rendeva conto del suo aspetto terribile.
Jack visitò Suzie e Dave, i due fratelli,
fece loro regali da drizzare i capelli.
Visitò la piccola Jane e, per farsi una risata,
le regalò una bambola bella e indemoniata.
Regalò un treno dai binari tentacolari,
un serpente e due lupi mannari.
Regalò una pianta carnivora dai fiori avvelenati
e un vampiretto dai lunghi denti affilati.
Dalla città salivano urla e grida di terrore,
ma Jack non le sentiva, lui agiva con candore.
E quando guardò in basso dal cielo stellato,
udì scoppi, tumulti e un forte boato.
"Son contenti!" si disse. "Questo è il ringraziamento
per un lavoro ben fatto, portato a compimento."
Ma ciò che lui credeva esser fuochi artificiali,
erano invece spari, cannonate micidiali.
Cercando di schivare i colpi d'artiglieria,
salì in alto con Zero e tentò di fuggir via.
Volteggiavano nell'aria più veloci di un ciclone,
finchè un missile guidato li centrò alla perfezione.
cadde Jack a capofitto proprio dentro al cimitero,
cadde accanto a bianche tombe con il suo fedele Zero.
Con le ossa a pezzi e l'umore nero,
Jack si appoggiò a una croce del cimitero.
voleva essere Babbo Natale, voleva portare amore,
ma invece della gioia, aveva destato orrore.
Alzò sconsolato le vuote orbite al cielo,
poi pianse a lungo, il cuore stretto dal gelo.
E mentre insieme a Zero se ne stava a meditare,
all'improvviso una voce udì familiare.
"Caro Jack!" disse la voce del vecchio Babbo Natale.
"Io lo so che quanto hai fatto non è stato intenzionale.
Ora sei triste, sconsolato, ti senti proprio giù,
ma per fare il mio mestiere, sai, ci vuole ben di più.
Il tuo posto non è altrove, è Halloween la tua città,
ed è qui che devi stare, dare a lei felicità.
Vorrei dirti tante cose, prolungare il mio soggiorno,
ma mi tocca proprio andare, a Natale far ritorno."
Poi, salendo sulla slitta, salutandolo gridò:
"Buon Natale, caro amico, un regalo ti farò."
Così Jack s'incamminò
tutto solo e desolato,
ma il suo cuore generoso
dal buon vecchio fu premiato.
Nella notte di Natale
cadde piano un manto lieve,
tutta la città di Halloween
fu coperta dalla neve.