And then there were three, album del gruppo
datato 1978, e’ il secondo album di una ipotetica trilogia di cui fanno
parte anche il precedente Wind and Wuthering e il successivo Duke.
Siamo proprio nel momento di massimo cambiamento all’interno della band,
che culmina appunto con l’uscita dal gruppo del chitarrista Steve
Hackett, dopo già quella di Peter Gabriel di poco tempo prima. E’ il
luglio del 1977, e dopo il successo dei tre concerti all’Earl’s Court di
Londra e dei cinque al Palais des Sports di Parigi, i tre
superstiti(Phil Collins, Mike Rutherford e Tony Banks), iniziano così la
ricerca del sostituto ideale del chitarrista, ma ben presto decidono di
provare ad affidare a Mike Rutherford il ruolo di bassista e chitarrista
del gruppo. A settembre così iniziano le registrazioni del nuovo album
ai Relight Studios di Hilvarenbeek, in Olanda. Nel frattempo esce
Seconds Out , secondo album dal vivo dei Genesis, e la rivista Melody
Maker, gli elegge miglior gruppo dal vivo del mondo. Ai primi di marzo
del 1978 viene pubblicato così Follow you follow me, primo singolo del
nuovo album, che nel giro di poche settimane raggiunge il primo posto
nella Hit inglese.
Ed il 24 marzo dello stesso anno esce finalmente “And then there were
three” che segna il loro definitivo assestamento, che li porterà a
mantenere invariata questa formazione fino allo scioglimento del gruppo
del 1998, poi annullato dall’ultimo Tour mondiale di “Turn it on again”,
che si concluderà il 13 ottobre del 2007 all’Hollywood Bowl , e che
vedrà in Italia il trionfale concerto del 14 luglio dello stesso anno,
davanti ad oltre cinquecentomila persone. Già il titolo e’ un anticipo
di quello che sarà il successo definitivo dei Genesis, che comunque a
loro dire risulta essere il più debole per la mancanza della fluidità e
della tecnica musicale di Steve Hachett. Il singolo Follow you follow
me, che nacque dalla combinazione di un gran riff di chitarra con
l’effetto flanger con qualche accordo qua’ e là, che però nel loro
insieme ne faceva uno splendido motivetto facile facile e molto
orecchiabile, una ballata d’amore molto lineare e semplice, trasforma
così la loro musica underground in un successo senza precedenti
trasmesso nelle radio di tutto il mondo.
Musica
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