"Il volontariato è un'attività libera e
gratuita svolta per ragioni di solidarietà e di giustizia sociale. Può
essere rivolta a persone in difficoltà, alla tutela della natura e degli
animali, alla conservazione del patrimonio artistico e culturale. Nasce
dalla spontanea volontà dei cittadini di fronte a problemi non risolti
(o non affrontati) dallo Stato e dal mercato. Per questo motivo il
volontariato si inserisce nel "terzo settore" insieme ad altre
organizzazioni che non rispondono alle logiche del profitto o del
diritto pubblico”. (Wikipedia)
Negli ultimi dieci anni il volontariato in Italia è cresciuto in maniera
rilevante. Dalla prima rilevazione del 1995 alla più recente, diffusa
dall’Istat nel 2005 e riferita al 2003, l’incremento del numero delle
associazioni è stato del 152 %. In valori assoluti si è passati da 8.343
a 21.021 unità. Il mondo del volontariato è diffuso in svariati settori
di attività e offre un aiuto e un’opportunità a molte persone. Dagli
ultimi dati disponibili, risulta che la sanità (28,0%) e l’assistenza
sociale (27,8%) sono i campi nei quali opera il maggior numero di
organizzazioni attive nel settore. Tra il 1995 e il 2003 c’è stato un
aumento nei settori della ricreazione e cultura, protezione civile e
protezione dell’ambiente. È costante il peso relativo delle
organizzazioni attive nell’istruzione, nella tutela e protezione dei
diritti e nelle attività sportive. Tra i servizi offerti i più diffusi
quelli relativi all’ascolto, sostegno e assistenza morale e alla
donazione di sangue . Seguono i servizi ricreativi e di intrattenimento,
l’accompagnamento e inserimento sociale, l’organizzazione di spettacoli
di intrattenimento, le campagne di informazione e sensibilizzazione,
l’assistenza domiciliare, le esercitazioni di protezione civile e le
prestazioni di soccorso e trasporto malati.
Più della metà dei volontari è occupata (52,2%), il 29,5% è pensionato,
il 18,3% comprende una categoria composita fatta di studenti,
casalinghe, disoccupati e persone in cerca di prima occupazione.
Considerando il titolo di studio: il 12,4 è laureato; il 44,4%
diplomato, il 42,8% ha un titolo di studio più basso. Emerge una
diffusione equilibrata sul territorio nazionale; diminuisce la
differenza della solidarietà organizzata nelle diverse aree del Paese;
cresce l’espressione della cittadinanza attiva, perché la nascita delle
organizzazioni è sempre più caratterizzata dall’iniziativa di gruppi di
cittadini rispetto alla tradizionale capacità di affiliazione delle
organizzazioni a livello nazionale.
Da un punto di vista giuridico, all’interno dei numerosi interventi del
legislatore per regolamentare il volontariato in Italia,
la
legge di riferimento è la n 266 del 1991, meglio nota come “legge
quadro sul volontariato”, che stabilisce le caratteristiche
dell'attività di volontariato. Da questi pochi dati, è del tutto
evidente come il mondo del volontariato non costituisca una
costellazione omogenea, ma è più simile ad una galassia dove possiamo
trovare realtà e componenti diverse. Proviamo insieme a conoscere alcune
delle stelle che compongono questa bella e ricca galassia.
Noi vi consigliamo qualche sito che vedete qui accanto e aspettiamo le
vostre esperienze e segnalazioni.