Il governo della vita
cancellata la 626 per le piccole aziende

Nei giorni scorsi tutta l’Italia è stata scossa dalle velenose polemiche sul caso della povera Eluana. Argomenti estremamente delicati, su cui ognuno di noi ha una propria idea: non è mai facile esprimersi su temi che riguardano la vita. Attorno all’inerme ragazza, però, si è scatenata una penosa farsa: il governo ha cercato, con un decreto, di annullare una sentenza passata in giudicato, che ha dichiarato legittimo rispettare le volontà della donna di non essere sottoposta a cure nel caso in cui si sarebbe trovata a vivere in condizioni sostanzialmente vegetali.

Come mai, dunque, il decreto per annullare questa sentenza? Un attacco alla giustizia? Assolutamente no, il premier Berlusconi ha spiegato che non poteva esimersi dall’effettuare ogni atto che potesse salvare questa vita: “noi siamo il governo della vita”, non come la sinistra opposizione così affascinata dalla morte, verrebbe da pensare. Molti ritengono che questo decreto legge proposto dall’esecutivo e non firmato dal Quirinale sia stato l’estremo tentativo di compiacere le alte sfere vaticane, da sempre schierate per la difesa della vita anche in condizioni estremamente difficili. Indipendentemente dalle proprie convinzioni politiche, dovremmo tutti essere felici di avere a Palazzo Chigi un “governo della vita”.

Purtroppo, però, lo stesso governo della vita, il giorno dopo la morte di Eluana, nel silenzio generale, ha proposto due piccoli emendamenti al decreto milleproroghe (click qui) nella commissione parlamentare Affari costituzionali del Senato. Dei due emendamenti, proposti dalla Lega, il primo prevede che il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (rls), si possa fare solo nelle aziende sopra i 15 dipendenti e il secondo elimina il comma 3 dell’art. 47 del T.U. 81/2008, che in assenza di rappresentante istituisce obbligatoriamente il rappresentante territoriale per la sicurezza (rlst).

Evidentemente sfugge al nostro emerito governo della vita che l’Italia è piena di aziende con meno di 16 dipendenti. E che, proprio in queste piccole imprese, sono numerosissimi gli incidenti mortali (1160 persone hanno perso la vita sul lavoro solo nel 2007). Per questa volta, in ogni caso, gli emendamenti in questione sono stati ritirati dopo pochi giorni, grazie alle vibranti proteste di Cgil, Cisl e Uil, ma resta l’allarmante e becero tentativo governativo. Nell’assordante silenzio in cui anche la Chiesa relega le questioni della sicurezza sul lavoro, ci terremmo a sapere se il governo della vita ritiene “vite” anche quelle dei lavoratori.

Beppe Capozzolo

[Per commenti all'articolo: tasso@fisac.net]

Beppe Capozzolo
Autore di questo articolo,
è il responsabile per la
FISAC Intesa-SanPaolo
dell'Area Torino e Provincia
dei colleghi neo-assunti,
degli apprendisti, dei contratti di inserimento e a tempo determinato.
Per contattarlo: giuseppe.capozzolo@intesasanpaolo.com


www.fisac.net/tasso/ - ver.2.0 n.02 - marzo 2009 - FISAC/CGIL Intesa SanPaolo Torino - archivio - credits