Mutui: un'infinita e
grottesca telenovela
... la situazione è
grave, ma non seria... [Ennio Flaiano]
Tanto tanto tempo fa, pochi anni, quando un
signor Rossi qualsiasi, cliente della nostra banca, voleva chiedere un
finanziamento per cambiare casa, entrava in una filiale e trovava una
collega o un collega di solito gentile, che lo accoglieva con un sorriso
e con molta professionalità, spiegandogli che tipo di mutuo era più
adatto a lui e quanto gli sarebbe costato.
Poi, col tempo, non è più bastato. La nostra azienda ha pensato che la
professionalità in filiale per i nostri clienti non era più sufficiente
e così: dagli con i Domus, punti o centri che fossero. I colleghi, le
organizzazioni sindacali, i clienti, i notai non erano tanto d’accordo,
ma evidentemente si sbagliavano.
J
Dopo un po’ di tempo, tanta fatica e capacità di adattamento da parte
dei colleghi coinvolti, il sistema, decentrato almeno per mercati,
inizia funzionare. Ma quando qualcosa funziona, come è noto, l’azienda
si preoccupa.J
Così gli ex centri Domus decentrati sui mercati della
vecchia Area Torino, vengono riuniti in uno solo. I colleghi, le
organizzazioni sindacali, i clienti, i notai non apprezzarono
particolarmente, ma evidentemente si sbagliavano. J
Dopo un po’ di tempo e un po’ di nervosismo le cose, seppur in modo non
splendido, iniziano a funzionare. Ovviamente l’azienda inizia nuovamente
a preoccuparsi
J e così, nei primi mesi del 2009 circola la voce che la
lavorazione più squisitamente esecutiva delle pratiche di mutuo verrà
trasferita al back office della ISGS, mentre le delibere torneranno in
filiale, come tanto, tanto tempo fa. Nel frattempo anche i punti Domus
avevano perso di popolarità e il tutto era rientrato, più o meno
gradualmente, nelle filiali. Come tanto, tanto tempo fa.
Dopo un po’ di tempo, circolare del 5 ottobre 2009 con decorrenza 5
ottobre 2009, l’azienda ci fa sapere che i mutui è meglio deliberarli in
filiale (come abbiamo fatto a non pensarci prima! J).
Nel frattempo le professionalità presenti in filiale relative a questo
settore sono quasi del tutto scomparse. Del resto il vecchio (non ha
ancora compiuto un anno) modello organizzativo di filiale non le
prevedeva, ma non possiamo certo pretendere che l’azienda pensi a tutto!
J
E i centri Domus? Ah, già, è vero. Beh, l’azienda non ancora deciso
quando dove e perché. Ma…, come dicevamo prima, non può mica pensare a
tutto! J
In tutta questa faccenda troviamo però anche qualche piccola nota
positiva. Il sistema, in qualche modo, grazie alla grande pazienza e
professionalità dei colleghi, sta funzionando. Dopo varie sollecitazioni di cui le organizzazioni sindacali
unitariamente si sono fatte portatrici, i colleghi in questi vengono
finalmente ascoltati
per valutare in anticipo le disponibilità dei singoli in funzione di
probabili futuri spostamenti.
Questo però non basta. Organizzare il lavoro è compito dei manager di
un’azienda, mentre il dovere del Sindacato è quello di gestire le
eventuali ricadute sui dipendenti. Ma di fronte a tanta confusione e
inefficienza non è possibile rimanere in silenzio. Parlare di attenzione
ai clienti e a quelle che l'azienda considera risorse umane, ma per noi sono prima di tutto persone, non può e non deve potersi risolvere
senza azioni conseguenti.
Per questo noi continueremo a criticare nel merito le decisioni e le
azioni aziendali che riterremo sbagliate, intervenendo con azioni
coerenti, supportate dall’appoggio dei colleghi, tutte le volte che lo
riterremo necessario.
Giacomo Sturniolo
Autore di questo articolo, è uno dei coordinatori FISAC dell'Area
Torino e Provincia Intesa-SanPaolo,
e si occupa di Sicurezza
per la Segreteria FISAC del Piemonte.
Per contattarlo:
fisac.sturniolo@cgiltorino.it