Viabilità e Ambiente:
qualcosa sta cambiando

Il precedente articolo che avevo scritto  in merito ad una proposta effettuata quasi dieci anni fa sul tema viabilità/ambiente ha suscitato un interesse superiore alle attese. Mi sono chiesto se il motivo risiedesse nel fatto che la vecchia proposta sia divenuta più attuale alla luce della nascita del nuovo centro direzionale oppure è il segno che qualcosa sta cambiando?

Quando, in passato, mi occupavo in modo saltuariamente di temi legati alla viabilità ed ambiente ho più volte avuto la sensazione di essere visto come uno che avesse tempo da perdere tanto scarsa era la sensibilità delle persone su questi aspetti.  Oggi noto che la percentuale di individui che desta più attenzione, se non preoccupazione, verso questo tema è migliorata, anche se rimane ancora troppo diffusa tra la popolazione una cronica assenza di sensibilità ambientale e le dimostrazioni sono sotto gli occhi di tutti: quante persone non spengono il motore nemmeno se  bloccate in galleria,  quante ignorano il modo corretto di avviamento del motore facendolo girare lungamente al minimo e causando simultaneamente più danni (all’ambiente, alla salute ed il portafoglio del conducente oltre che allo stesso motore)  quante mamme, con ignorante disinvoltura, si fermano a chiacchierare lungamente con il motore acceso nei pressi di scuole od asili. Preferisco fermarmi qui solo per brevità, ma in questo reputo innegabili  le responsabilità  di chi condiziona le norme ed i comportamenti delle persone cioè i governi e gli organi di informazione.

Recentemente Intesa SanPaolo, il nostro datore di lavoro, è stato premiato nientemeno che da Legambiente ( vedi intranet notizie interne del 30/11/2009): una delle tanto vituperate banche che ottiene un  riconoscimento così lusinghiero! Questo è avvenuto grazie ad iniziative ammirevoli e che vanno nella giusta direzione, ma che spesso rischiano di rimanere isolate, del resto una banca seppur di rivelanti dimensioni non può  sopperire alle mancanze di altri.

La nascita del nuovo centro direzionale, come già detto, metterà in evidenza la necessità di ottenere  un incremento dell'utilizzo del mezzo pubblico, ovviamente  si ruoterà attorno a degli incentivi di natura economica, la scelta è solitamente dettata dal fatto che risulta quella più facilmente percorribile anche se, in realtà, le motivazioni per le quali i colleghi (fonti del 2000 che reputo ancora attuali) scartavano tali mezzi non erano date principalmente dai costi, ma in primo luogo dai tempi di viaggio (sopratutto per le attese e gli orari), seguite poi da problemi di 'vivibilità': calca, puzza, paura di borseggi ecc. Queste forme di incentivo comunque possono offrire di principio un'utilità maggiore di quanto si possa pensare: si pensi ad esempio ad un utilizzo promiscuo auto/tram-bus: si posteggia l'auto in zone più periferiche, si gira meno alla ricerca di un posteggio,  ricordiamoci poi che ogni km in più effettuato da un veicolo rappresenta dei costi  aggiuntivi non solo per il conducente, ma anche sociali.(parcheggi, vigili, sanità ecc.). ed anche chi non utilizza il mezzo pubblico può essere avvantaggiato dal fatto di avere un po' meno traffico o qualche posteggio libero in più.

Per chiudere con delle opinioni personali maturate in anni di interesse sull'argomento ritengo che SE VOGLIAMO MIGLIORARE L’AMBIENTE DOBBIAMO SMETTERLA A PARLARE DI AMBIENTE, bisogna cercare altre motivazioni. Puntare in primo luogo sulla salute personale, sui costi, ecc. Il punto di partenza è risvegliare il senso di attenzione verso i reali pericoli ricordando che I GAS NOCIVI CHE RESPIRIAMO PIU’ SPESSO SONO QUELLI PRODOTTI DALLA NOSTRA AUTO O DALLA NOSTRA ABITAZIONE!  Continuando poi per sensibilizzare una figura chiave della popolazione, le mamme! Mettendole al corrente dei rischi dei propri figli corrono nei box autorimesse ecc., più piccoli sono e maggiormente respirano i gas velenosi e cancerogeni che solitamente ristagnano vicino al suolo.

Come ripeto spesso, se queste iniziative potessero far risparmiare anche ad una sola persona, magari un bambino, di prendersi un tumore è da colpevoli stare fermi!
           
Ivano D'Angelo

[Per commenti all'articolo: tasso@fisac.net]

Ivano D'Angelo
Autore di questo articolo, è uno dei coordinatori FISAC dell'Area Torino, Piemonte Nord, Valle d'Aosta.
Per contattarlo: ivano.dangelo@intesasanpaolo.com
 



Modellino dalla serie Spirou et Fantasio di André Franquin


Tasso - ver.3.0 n.03 - dicembre 2009 - FISAC/CGIL ISP Liguria Piemonte Val d'Aosta - archivio - credits