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25 Chi l'avrebbe detto 25 anni fa, quando iniziai l'attività sindacale, che avrei scritto questa lettera ad un numero così elevato sia di colleghi che di banche. Accettai di entrare nel più grande sindacato d'Europa, la CGIL per sostituire il rappresentante che aveva lasciato l 'ex Istituto Bancario Italiano per nobili attività di volontariato. In quel periodo, come impiegato, avevo trovato delle situazioni molto difficili e mi si presentava l'opportunità, una volta rappresentante sindacale, di non farle vivere ad altri: in quegli anni ad esempio il solo chiedere di segnare lo straordinario era visto quasi come atto di ostilità verso l'azienda. Seguirono delle iniziative rilevanti: denunce per gravi violazioni su norme di sicurezza, per il sospetto, poi clamorosamente confermato, della presenza di amianto in una filiale, ecc.. I risultati portarono ad evidenti miglioramenti della situazione a scapito di sgradite ripercussioni, non solo economiche, per l'azienda. Il numero degli iscritti anche se di poco aumentava di anno in anno, ma quello che mi dava più soddisfazione era che la stragrande maggioranza, per non dire tutte, le nuove adesioni erano spontanee e non provocate da promesse, pressioni od illusioni varie degne di piazzisti di tessere. Col tempo cominciavo a venir contattato sempre più spesso dai colleghi ed ex colleghi in modo riservato, ad es. lontano dalla filiale, nei bar ecc. Mi sembrava essere diventato una sorta di sfogatoio da taluni definito come 'il muro del pianto'. Non di rado mi venivano sottoposte problematiche più personali che bancarie. Molte volte al colloquio non faceva seguito alcuna richiesta di intervento col direttore, l' area ecc., ma dopo il collega si sentiva molto meglio, non vedeva più tutto nero come prima. Tutto questo continua anche oggi, ma fu allora che capii che vi era un grande bisogno delle persone, quello di essere ascoltate, di potere parlare liberamente dei vari problemi, preoccupazioni ecc. in modo riservato. Per fortuna il gradimento dei colleghi verso la mia riservatezza unita alla pazienza ha fatto passare in secondo piano una mia grossa e penalizzante lacuna, purtroppo ho una memoria penosa! IBI, poi Cariplo, Intesa, Intesa BCI, Intesa SanPaolo, ogni volta la storia più o meno si ripeteva: con i 'fenomeni' di turno, con il vedere inizialmente con una certa ostilità 'quelli dell'altra banca' e poi nella realtà constatare che nostro Signore, nella sua immensa bontà ha saputo spargere in ogni luogo e quindi in ogni banca oltre a tante brave persone anche un adeguato numero di imbecilli! Sono diverse le iniziative che ricordo con orgoglio: quelle sul fondo pensione (qualcuno ricorderà i comunicati inviati anche nottetempo), sui rischi alla salute (amianto ecc.) più altri interventi anche 'coloriti' a favore di singoli colleghi che purtroppo non posso raccontare. Ma ci sono stati anche diversi momenti difficili: dopo le varie fusioni e poco prima dell'ultima, quando non riuscivo a dare ai colleghi quelle risposte che auspicavo. Più recentemente invece per questioni personali. Ma in ogni caso non mollai. Mi sembrava di tradire gli iscritti ed avrei solo fatto un piacere, anche piccolo, sia all'azienda che a chi era pronto a piazzare le sue tessere..... Oggi, visto che i nostri validi rappresentanti ex Intesa della piazza sono andati oppure andranno a breve in esodo mi trovo in mezzo a tutti rappresentanti ex SanPaolo, un bel gruppo di persone serie e competenti che mi hanno accolto in modo splendido. Unico dispiacere è quello di non seguire più alcuni iscritti, questo a causa di una quanto mai necessaria spartizione territoriale per rappresentante sindacale oltre alla scelta personale di seguire ancora parte di Carige, Cariparma e Credito Piemontese della nostra provincia. Per chiudere posso confidarVi un piccolo aspetto che mi dà grande soddisfazione e mi aiuta ad andare avanti. E' il sorriso che fate quando mi vedete apparire sulla porta del Vs. ufficio o filiale. Grazie di cuore. Ivano D'Angelo
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Ivano D'Angelo
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Tasso - ver.3.0 n.04 - maggio 2010 - FISAC/CGIL ISP Liguria Piemonte Val d'Aosta - archivio - credits |