La foto del giovane napoletano Pietro Masturzo, scattata a Teheran nei giorni successivi alla contestata rielezione di Ahmadinejad, è stata selezionata da una giuria internazionale tra le più di 100.000 presentate da quasi 6.000 fotografi, una cifra record per il concorso World Press Photo. Secondo il presidente della giuria, Ayperi Karabuda Ecer, essa «dà della prospettiva all'informazione e tocca sia dal punto di vista visivo che emotivo». Lo scatto «mostra l'inizio di qualcosa, il principio di una grande storia» prosegue Ayperi Karabuda Ecer. «La foto rende in maniera potente l'atmosfera, la tensione, la paura, ma anche la tranquillità e la calma», sottolinea da parte sua il giurato Kate Edwards. «Noi cercavamo una foto che attirasse, che ci portasse più lontano e ci facesse riflettere, una foto che non si accontentasse di mostrarci ciò che già sapevamo», aggiunge.
In questi tempi così oscuri per la democrazia, ovviamente non solo in paesi lontani, ci sembra una bella notizia che una foto di questo genere, e con queste motivazioni, vinca il più prestigioso premio di giornalismo fotografico al mondo.

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