Anno nuovo, nuove Aree Con il 2011 arriva la partenza di quattro “nuove” Aree e la conseguente modifica di un maggior numero di “vecchie”. In particolare nella nostra Direzione regionale nasce l’Area Piemonte Nord Est con la relativa ridefinizione delle Aree Torino, Piemonte Nord e Valle d’Aosta (che diventa Torino e Provincia) e Liguria e Piemonte Sud (che diventa Liguria e Piemonte Sud Ovest). Le motivazioni di queste suddivisioni, al di là delle dichiarazioni ufficiali, purtroppo sembrano doversi ascrivere più a una omogeneizzazione dei pesi e del dimensionamento delle Aree piuttosto che a una reale ricerca di uniformità socio-economica e geografica dei territori compresi nelle medesime. Insomma le ragioni del bilanciamento organizzativo (o più esplicitamente del riequilibrio dei poteri decentrati) hanno prevalso su quelle del buon senso organizzativo. Se così non fosse risulterebbero difficilmente comprensibili alcune scelte quali quella di considerare la Provincia di Alessandria affine alla Val d’Aosta (e non crediamo che basti aggiungere un “Est” al nome della nuova Area per cancellare enormi differenze socio-economiche o clamorose difficoltà di collegamento) oppure quella di spezzare in due Aree diverse la provincia di Torino. Quest’ultima scelta appare particolarmente infelice: il Canavese (la porzione di provincia passata a Piemonte Nord Est) non è un’unità amministrativa di alcun genere e spezzare una provincia in due gestioni separate è contraddittorio rispetto, ad esempio, alle politiche di sostegno pubblico alle aziende (in tema di occupazione, formazione, politica industriale) che sono materie gestite in modo univoco per tutto il territorio dai competenti assessorati provinciali. Che la questione non sia stata ponderata con sufficiente attenzione è dimostrato anche dell’errore palesatosi in fase di comunicazione al Sindacato della composizione delle nuove Aree. Nell’incontro ufficiale del 25 novembre con il responsabile della Divisione Banca dei Territori ci è stato consegnato un elenco di 16 filiali del Canavase che sarebbero passate a Piemonte Nord Est. Da questo elenco mancava la filiale di Rivarolo: una palese dimenticanza nella creazione di una zona del Canavese con qualche presupposto di coerenza geografica. Solo con l’emanazione di una recente circolare tale errore è stato ufficialmente corretto. Banale errore di comunicazione, o superficialità nella valutazione delle suddivisioni operate? Un’altra questione per noi molto importante (non del tutto avulsa del rinnovamento delle Aree) è quella dell’ennesimo avvicendamento di personale di Area, soprattutto degli Specialisti del personale. La nostra preoccupazione ovviamente non è legata ai livelli di competenza dei singoli specialisti in uscita o in ingresso, ma al susseguirsi di cambiamenti che a distanza ravvicinata priva i colleghi di riferimenti consolidati, con il rischio di rimettere in discussione aspetti gestionali già avviati o addirittura prossimi alla soluzione. Da questo punto di vista apprezziamo invece come la creazione delle nuove Aree non abbia rimesso in discussione il recente modello organizzativo delle strutture di Area. In particolare riteniamo che la scelta di mantenere un Responsabile del personale in ciascuna Area, ovvero il decentramento sul territorio di reali responsabilità e autonomie gestionali, sia un presupposto fondamentale per garantire un gestione del personale realmente efficace. In qualsiasi caso il nostro compito, come al solito, sarà quello di seguire attentamente le ricadute sui colleghi delle scelte aziendali, nonché di evidenziare ogni problematica (anche rispetto al mercato e ai clienti) che si dovesse verificare a seguito delle scelte aziendali. Paolo Barrera [Per commenti all'articolo: tasso@fisac.net |
|
Tasso - ver.3.0 n.06 -
dicembre 2010 -
FISAC/CGIL ISP
Liguria Piemonte Val d'Aosta -
archivio
- credits |