I gatti del circolo ricreativo

Questa storia ha inizio nell'ormai lontano autunno del 2006, all'interno di un'ampia area verde dedicata a centro sportivo e da anni gestita da una famosa banca piemontese.

Avendo lavorato fino a poche settimane fa come dipendente esterno presso tale struttura ed essendo un amante degli animali, in uno dei miei vari servizi di pulizia ho il mio primo incontro con Oscar e Roger, due gatti randagi (a mio parere fratelli) che, seppur arzilli, apparivano sporchi e denutriti.

Nei giorni successivi mi rendo conto che uno dei due, Oscar, si fa sempre più intraprendente nei miei confronti fino ad accettare sia di farsi dare qualcosa da mangiare, sia di farsi toccare e pulire parzialmente.

Da quel giorno, trovato un angolo di verde dove darsi appuntamento, non ha più rinunciato alle mie cure.

Roger invece, forse perché più in forma di Oscar, si fa vedere ogni tanto e solo da lontano, riuscendo benissimo a badare a se stesso.

Nel frattempo Oscar si fa ben volere da molti soci del centro, e da alcuni inizia a ricevere anche doni in cibo o eventuali offerte per vaccinazioni o altro.

Dopo quasi 3 anni però Oscar ci lascia anche per l'ormai non più giovane età, e, neanche si fossero parlati la sera prima, lascia il posto a Roger, che come per miracolo, non vedendo più “l'amico”, era deciso a subentrargli. Nulla era cambiato (a parte il gatto!), e anche Roger riusciva a farsi ben volere da tutti.

Dopo qualche mese però, decide di presentarmi la sua ultima “conquista”, che di lì a poco gli avrebbe dato due micetti, ai quali non ho potuto negare cibo e acqua.

Ho deciso così, per forza di cose, di iniziare ad informarmi dei costi per una sterilizzazione della micia mamma (Micia anche di nome), così da non allargare ulteriormente la famiglia.

Come tutti sappiamo però, le storie hanno spesso un risvolto negativo, così che, totalmente a mia insaputa, gli “zelanti” responsabili del centro decidono di sgomberare lo stesso da tutti i gatti presenti.

Avendo instaurato un buon rapporto di fiducia con i “miei” gatti, decido di non lasciarli in mani estranee, che sicuramente li avrebbero portati in “prigione” presso un gattile. Quindi mi reco sul posto, avvisato da un amico, e vedo già posizionate quattro gabbie trappola che avrebbero spezzato la libertà di povere bestiole che non avevano fatto mai del male a nessuno.

Di fronte a quei poveri visini in trappola, decido di mia iniziativa di congedare l'azienda addetta al lavoro e di caricarmi i gatti in macchina, non sapendo minimamente dove andare.

Ma come le storie hanno risvolti negativi, non mancano mai del lieto del lieto fine. Infatti dopo poche ore di solitudine, riesco a contattare una mia conoscente veterinaria che, resasi conto della situazione, inizia un giro di telefonate.

Dopo qualche ora mi avverte di aver contattato una sua amica, proprietaria di un grande vivaio, la quale si era resa disponibile ad accogliere tutti i mici, poiché il marito ne era amante e ne aveva sempre avuti.

Mi reco immediatamente sul posto accorgendomi subito che sarebbe stato perfetto per la vita dei miei amici gatti.

Ogni tanto vado a trovarli anche se loro, abituati ormai alla nuova vita, fanno fatica a riconoscermi.

Ma la gioia di vederli felici e in salute mi rende molto orgoglioso per averne salvaguardato la libertà, che dovrebbe essere propria di ogni essere vivente.

PS: sia Roger che Rafa sono tutt'oggi "gatti liberi", anche se Rafa , senza l'intervento del ragazzo, sarebbe rimasto intrappolato all'interno della grata, e che, senza altra via di uscita, sarebbe senz'altro morto di fame e sete.

Orlando Lentini

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Orlando Lentini
Autore di questo articolo, è uno degli
RSA FISAC di Torino.
Per contattarlo:  orlando.lentini@intesasanpaolo.com

 

 

 


 

 

 

Tasso - ver.3.0 n.06 - dicembre 2010 - FISAC/CGIL ISP Liguria Piemonte Val d'Aosta - archivio - credits