Il Ministro del Futuro

Come a tutti noto, il governo Berlusconi è stato protagonista fin dal suo insediamento, di politiche attive per contrastare la crisi in atto con lungimiranza e dedizione.

Per migliorare ulteriormente la propria capacità di creare una nuova Italia, capace di vincere le sfide degli anni a venire, tra poche settimane si aggiungerà un nuovo ministero: il Ministero del Futuro.

La redazione del “Tasso” è riuscita ad intercettare il prossimo ministro che ci ha concesso una intervista esclusiva, a patto che non avremmo rivelato la sua identità.

TASSO: “Buongiorno Ministro, innanzi tutto grazie per questa grande esclusiva. Lei si occuperà di progettare il futuro della nostra Italia. Iniziamo, per esempio, dall’energia. Come fare per impedire di essere dipendenti dalle forniture di petrolio?”

MINISTRO: “Su questo, il governo si è già mosso con determinazione. Al contrario del precedente esecutivo di centro – sinistra che ha dato incentivi alle fonti rinnovabili, noi stiamo cercando di scoraggiare questi investimenti, seppure non siamo riusciti ad essere incisivi come avremmo voluto. È chiaro infatti che queste fonti non inquinano e, potenzialmente, potrebbero portare all’autoproduzione per ogni famiglia, senza dover passare dai fornitori nazionali. A quel punto, come faremmo a gestire importanti nomine politiche in determinate società che perderebbero valore?

Noi invece vogliamo puntare sul nucleare, una scelta innovativa, che ci consentirà di spendere molti soldi pubblici per la costruzione delle centrali”.

TASSO: “Ma con l’uranio non saremmo comunque indipendenti dalle importazioni”.

MINISTRO: “Anche lei è un comunista, che mi pone obiezioni di questo genere?”.

TASSO: “Torniamo a noi, Ministro del Futuro. Il futuro dei nostri ragazzi dipende molto dalla scuola. Come risponde a chi accusa l’esecutivo di non investire nell’istruzione, a seguito delle riforme Gelmini su scuola e università?”.

MINISTRO: “Io ritengo che nessuna persona di buon senso possa muoverci questa accusa. La maggioranza ha ridotto notevolmente la spesa sull’istruzione. Questo creerà maggior determinazione, tra gli studenti, perché capiranno di rientrare tra i fortunati che possono studiare. Avere classi numerose e scuole fatiscenti può sicuramente aiutare a recuperare il senso del sacrificio”.

TASSO: “Però vi sono stati anche notevoli tagli sulle borse di studio…”.

MINISTRO: “Anche questo è vero. Ma il pubblico è stato sostituito dal privato, come piace a noi. Infatti, il presidente Berlusconi in persona ha distribuito sostanziose borse di studio alle giovani più meritevoli, come riportano le cronache recenti”.

TASSO: “Non intendevo quel genere di meriti, Ministro, ma passiamo oltre. La disoccupazione giovanile è al 30%, un dato allarmante. Inoltre molti giovani sono nelle morse del precariato e non riescono ad uscirne”.

MINISTRO: “Guardi, io credo che le giovani generazione dovrebbero riscoprire gli antichi mestieri, in particolare quello più antico in assoluto.

Inoltre, per uscire dal precariato – come dichiarò l’illustre presidente Berlusconi – basta sposare il figlio di un milionario: non si avrà più bisogno di lavorare. Oppure lei crede che abbiamo soldi da sprecare?”.

TASSO: “Assolutamente no. C’è chi però, a proposito di sprechi, ricorda che avete appena deciso di non accorpare le elezioni amministrative con i referendum. Se ciò fosse avvenuto, avremmo risparmiato 300 milioni di euro, con i quali – ad esempio – sarebbe stato possibile sostenere la ricerca con 10.000 borse di studio da 30.000 euro l’una…”.

MINISTRO: “Lo sapevo, lei scrive per un giornale comunista e anche lei lo è. Si vergogni: il suo giornale è uno squallido postribolo cartaceo!”.

TASSO: “Mi scusi, ministro. Ci saluti però in maniera degna di un esponente di questa gloriosa maggioranza, del governo del fare: ci dica i prossimi progetti concreti per aiutare i giovani”.

MINISTRO: “Escludendo lei e i suoi amici comunisti, tutti sanno che il problema principale che vivono le ragazze e i ragazzi italiani è uno solo: non riescono ad essere tranquilli al telefono. Per questo aboliremo le intercettazioni, in modo da ridare a tutti fiducia e speranza. Infine, metteremo mano ad un ulteriore annoso problema che affanna tutti i nostri concittadini. Chi non si è mai chiesto: “Se diventassi presidente del consiglio, come farei a difendermi da quei comunisti dei magistrati?”. Per questo cercheremo di approvare qualche legge che sia da scudo per chi ricopre la carica. Questo significa progettare ed occuparsi del futuro!”.

Beppe Capozzolo

[Per commenti all'articolo: tasso@fisac.net]

Beppe Capozzolo
Autore di questo articolo,
è il responsabile per la
FISAC Intesa-SanPaolo
dell'Area Torino e Provincia
dei colleghi neo-assunti,
degli apprendisti, dei contratti di inserimento e a tempo determinato.
giuseppe.capozzolo@intesasanpaolo.com

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

 

 

 

Tasso - ver.3.0 n.07 - marzo 2011 - FISAC/CGIL ISP Liguria Piemonte Val d'Aosta - archivio - credits