Tra CCNL e Piano Industriale:
giorni caldi

Anche se l’estate è ormai alle porte, questi giorni di giugno sono particolarmente febbrili.

Da un lato si è appena concluso un giro di assemblee nazionale che ha visto un consenso quasi unanime per la piattaforma di rinnovo del CCNL presentata dal Sindacato. Anche nel nostro territorio, tradizionalmente molto più critico della media nazionale rispetto alle proposte sindacali, i consensi si sono attestati sul 90%. Questo testimonia la bontà di una piattaforma molto ricca e ben incardinata su 4 assi fondamentali: nuova e buona occupazione, tenuta dell’area contrattuale, responsabilità sociale delle aziende e, ovviamente, recupero salariale. La dimensione del consenso ottenuto da questa impostazione indubbiamente dà forza alle richieste sindacali, ma al tempo stesso impegna altrettanto fortemente all’ottenimento di risultati all’altezza delle richieste. La questione è tutt’altro che banale perché le grandi aspettative create da questa piattaforma si scontreranno, temo duramente, con la rigidità che ABI sta mettendo in campo fin dal momento in cui la piattaforma è stata pubblicata e quindi ben prima dell’inizio delle assemblee. Questa rigidità che si è manifestata da subito con la disdetta unilaterale della parte volontaria del Fondo esuberi e sta crescendo di giorno in giorno. L’apertura delle trattative, prevista a breve con la presentazione ufficiale all’ABI della piattaforma al termine delle assemblee, ci darà la misura delle reali intenzioni dei banchieri nella gestione di questa fase. E quindi della capacità contrattuale del sindacato e della sua forza nel costruire le mobilitazioni che si dovessero rendere necessarie.

Dall’altro lato tra circa un mese avrà termine il periodo previsto per il confronto sul piano industriale del nostro gruppo. O entro il 19 luglio sarà stato possibile trovare una percorso condiviso per la gestione della ristrutturazione aziendale, oppure sarà inevitabile lo scontro. Anche in questo caso i primi passi non sembrano andare nella direzione di un percorso facile. L’azienda si è presentata con numeri di eccedenze molto alti e comunque non suffragati da adeguati progetti di riorganizzazione, dimostrando ancora una volta come i numeri vengano individuati esclusivamente sulla base dei costi da ridurre anziché su una vera progettualità di sviluppo. Questo approccio, già di per sé inaccettabile, diventa ancora più grave in una fase in cui l’ABI (che non è cosa poi così lontana dalla dirigenza del nostro gruppo) ha disdettato lo strumento con cui sono state gestite le eccedenze di personale nel settore. Non è quindi un caso se tra le ipotesi ventilate dal documento aziendale per risolvere la contraddizione tra i costi da ridurre e l’assenza di uno strumento per gestire le uscite di personale, ci sia la revisione (ovviamente in senso peggiorativo) degli accordi di armonizzazione. La nostra risposta è stata esplicita e chiarissima: assoluta indisponibilità a percorrere questa strada, assoluta determinazione ad aprire una vertenza durissima se si renderà necessario.

Credo che risulti quindi chiaro come le due partite (Contratto nazionale e Piano industriale) siano fortemente intrecciate. Le richieste della nostra piattaforma per il CCNL (creazione di nuova e buona occupazione, allargamento delle tutele e recupero del potere di acquisto) non sono altro che le ricette con cui ci presentiamo al confronto anche in sede aziendale, dove invece vengono prospettati tagli all’occupazione, ai diritti, alle quote di salario. Il confronto avviene in due sedi diverse, ma parla esattamente delle stesse cose.

ABI e Azienda sanno della serietà delle nostre intenzioni. I colleghi sono stati informati della situazione, delle proposte in campo e sono consci dell’assoluta strategicità della posta in gioco.

Quello che succederà in questi giorni sarà decisivo per definire che cosa ci aspetta, dal punto di vista lavorativo e sindacale, nel prossimo futuro.

Paolo Barrera

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Paolo Barrera
Coordinatore dell'Area TO, PN, VDA. 
Per contattarlo: barrera@fisac.net


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Tasso - ver.3.0 n.08 - giugno 2011 - FISAC/CGIL ISP Liguria Piemonte Val d'Aosta - archivio - credits