2006 gelata d'agosto: Intesa Sanpaolo 

Non credo ci siano colleghi che l’hanno dimenticata. Mi  riferisco alla notizia bomba dell’agosto 2006, l’unione di Intesa e SanPaolo. Stiamo arrivando al quinto anniversario. Ma mentre i colleghi  ex  Intesa erano già per così dire rodati a queste situazioni  essendo già stati ex Bav, Cariplo, Comit ed anche a sua volta ex...,  per i colleghi ex SanPaolo si è trattato di una vera mazzata:  essere incorporati da un’altra banca, incredibile! In molti hanno scoperto di avere uno spirito di appartenenza sino a quel momento magari non così noto nemmeno a sé stessi. Subito dopo la notizia vi è stato un susseguirsi di voci alquanto allarmanti:  “... in Intesa c’è una Cassa Sanitaria che accumula ingenti deficit anno dopo anno e prosciugherà la nostra, c’è un Fondo Pensioni che ha un buco di 40 milioni di euro ecc. ecc. .  Tutti i nostri accordi verranno cancellati, assistenza e previdenza azzerate e così via…”. Come già successo in occasioni analoghe c’era chi da un lato esaltava le legittime paure dei colleghi e dall’altro si proponeva come unico baluardo di fronte ai pericoli. La solita storia di cavalcare la tigre: e così arrivano iniziative varie e affermazioni del tipo: “secondo alcune norme di legge questa fusione si può fermare!” Non è andata così!

Gli stessi colleghi che cinque anni fa avevano rimpianto la mancata fusione col Santander, ritengo che oggi abbiano cambiato idea. Col senno di poi la catastrofe non è avvenuta, nonostante il mondo intero sia in costante equilibrio precario sul baratro di una crisi che la cui fine sembra sempre più lontana.

Nel nuovo gruppo abbiamo fatto parecchi accordi sull’organizzazione del lavoro, sugli aspetti economici, sul welfare, mantenendo ed estendendo i diritti preesistenti: si può tranquillamente affermare come la situazione di Intesa SanPaolo, pur con tutte le enormi problematiche che la contraddistingue, sia mediamente migliore delle altre realtà simili.

Cinque anni servono anche a far passare le vecchie distinzioni. Si sente sempre di meno:  “quello è un ex Sanpaolo, quello un ex Intesa”, ma si ritorna a dire: “quello è un bravo collega e quello invece è un pistola!” come del resto è sempre successo.

C’è anche da chiedersi cosa sarebbe successo non solo ad Intesa e SanPaolo, ma anche agli altri marchi del gruppo se non si fosse fatta la fusione  e questa è una bella domanda. Vedremo, ormai tutti  insieme, che futuro ci aspetta e come sapremo costruircelo…

Ivano D'Angelo

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Ivano D'Angelo:
E' uno dei coordinatori dell'Area Torino e Provincia
ivano.dangelo@intesasanpaolo.com

Tasso - ver.3.0 n.09 - luglio 2011 - FISAC/CGIL ISP Liguria Piemonte Val d'Aosta - archivio - credits