Nel paese delle donne Immaginate un paese talmente corrotto che “ sprigiona odore di carogna”, rassegnato a tollerare qualunque infamia, dove giochi di potere e corruzione politica si mescolano con abusi e depravazioni. Capisco che, fino ad ora, lo sforzo di fantasia che vi richiedo è minimo, sembra che vi stia parlando dell’attualità politica del nostro paese, ma vi assicuro che così non è. Immaginate ancora che una famosa giornalista televisiva smascheri un noto giudice, (amico del capo del governo) coinvolto in un giro di prostitute minorenni che obbliga a ballare in una costosissima stanza refrigerata, fatta costruire a casa propria con soldi pubblici, insieme ad un pinguino importato col contrabbando (alle cronache italiane manca per ora solo l’uso degli animali). Questa è la goccia che fa traboccare il vaso: uno sparuto gruppo di donne, alla testa delle quali c’è proprio la famosa giornalista televisiva, decide di intervenire in prima persona nella vita politica per cercare di cambiare davvero le sorti del proprio paese. Fondano così il Partito della Sinistra Erotica (PIE), scelgono come simbolo leggiadri piedi femminili con le unghie laccate di rosso e, a passi veloci, partecipano alle elezioni Presidenziali. La campagna elettorale è molto fantasiosa e strampalata: si passa da spedizioni di donne simpatizzanti del movimento che girano per i quartieri per dipingere di rosso le unghie delle donne, all’inserimento di adesivi elettorali sulle confezioni di prodotti di largo consumo femminile (sulle scatole delle pillole contro il mal di testa, viene scritto “liberati dal mal di testa, unisciti al PIE”; sui test di gravidanza “qualsiasi sia il risultato, dobbiamo cambiare il mondo che verrà”; sui pannolini per bambini “il paese naviga nella merda peggio di tuo figlio, fai un passo ed unisciti al PIE”); marce di donne incinte che circondano le istituzione e, per convincere gli uomini, speakers di calcio donne che urlano “goal!” simulando un orgasmo. Immaginate ora che (e qui ci vuole davvero molta fantasia perché siamo a distanze siderali dalla realtà) questo partito stravinca le elezioni, grazie anche all’aiuto di Madre Natura. Infatti un vicino vulcano è in piena fase eruttiva e le sue esalazioni hanno un particolare effetto sui maschi: il testosterone viene annullato, gli uomini cadono in una sorta di torpore e si arrendono alla vivacità delle loro donne. Una volta salite al potere le “Erotiche” promettono al popolo che le ha elette un obiettivo molto più che ambizioso: promettono la Felicità. Per cercare di raggiungere questo obiettivo sono convinte che il loro paese abbia bisogno di essere cullato e coccolato come fa una madre con i propri figli, dimostrando di non essere come gli uomini, ma pensando al femminile; impegnandosi a lavare il paese, spazzolandolo e ripulendolo dal fango affinché possa tornare a brillare in tutto il suo splendore, impegnandosi a lasciarlo rilucente e profumato come fosse appena stirato. La prima decisione che viene presa è decisamente la più drastica e controversa: tutti gli uomini impiegati nel settore pubblico vengono mandati a casa per sei mesi, a provare il mestiere delle loro mogli, a pulire, stirare, accudire i figli. Seguono quindi iniziative per portare le donne nei luoghi di lavoro e, allo stesso tempo, rendere gli stessi più accoglienti anche per la cura dei figli. Per tutti i quartieri in cui gli abitanti tengono pulite le strade, viene concessa l’acqua gratis; nelle scuole vengono introdotte corsi di cure materne; viene creato un corpo di donne poliziotte non armate (ma addestrate alle arti marziali, e dotate di sistemi alternativi, come gas paralizzanti). Anche sul fronte della giustizia vengono varate importanti riforme: la pena di morte viene abolita, i detenuti vengono obbligati a lavorare, ma è soprattutto contro coloro che usano la violenza sulle donne che vengono prese le decisioni più drastiche. Questi criminali vengono esposti nelle pubbliche piazze e agli stupratori viene tatuata una S sulla fronte, una sorte di lettera scarlatta, marchio indelebile della vergogna che hanno fatto provare alle loro vittime. Per quanto riguarda l’economia, la nuova Presidentessa decide di puntare sul commercio internazionale dei fiori e ossigeno, attraverso la vendita di buoni carbonio agli altri paesi, raggiungendo un duplice obiettivo: la deforestazione viene scongiurata ed il paese diventa più florido. Queste innovazioni non solo funzionano, ma la vita e l’economia del paese acquistano un nuovo volto più umano. Tutto procede abbastanza bene, come in un sogno, fino a quando l’intraprendente Presidentessa cade vittima di un attentato. Ancora una volta la violenza prevale e tarpa le ali alla voglia di rinnovamento? Una nazione che vede ai posti di comando solo donne, può funzionare? Io mi fermo qui, non voglio rovinare il gusto di scoprire come va a finire a coloro che decideranno di leggere il nuovo romanzo di Gioconda Belli (“Nel paese delle donne”), giornalista, poetessa e scrittrice nicaraguense che ha partecipato attivamente alla lotta del Fronte Sandinista contro la dittatura di Somoza. Con satira politica e molto umorismo, Gioconda Belli ci mostra come potrebbe essere la vita se fosse l’universo femminile a decidere su tutto. Potrà mai accadere che le donne, consapevoli della propria forza e capacità vadano a capo di un governo in un paese in cui gli uomini sono a casa a provare le gioie di una vita casalinga? Gloria Pecoraro [Per commenti all'articolo: tasso@fisac.net] |
Gloria Pecoraro :E' uno dei coordinatori dell'Area Torino e Provincia gloria.pecoraro@intesasanpaolo.com
Il libro presso La Feltrinelli: click qui.
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Tasso
- ver.3.0 n.10 - ottobre 2011 -
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