Non lasceremo morti sul campo

Mercoledì 5 dicembre è terminata la tornata di assemblee per l’approvazione dell’Accordo su Produttività e Occupazione siglato dalle Organizzazioni sindacali il 19 ottobre scorso.

Il momento dell’assemblea è un momento che io considero cruciale nella nostra vita di lavoratrici e lavoratori intesi come parti attive nella costruzione delle proprie esistenze professionali: è il momento in cui ci si guarda negli occhi, ci si confronta, si espongono le proprie idee, si manifestano le proprie esigenze, insomma... Ci si dice le cose in faccia.

L’Accordo è passato, anche nell’Area Torino, storicamente piuttosto critica e severa nel giudicare ed approvare gli accordi sottoscritti.

Io sono contenta di questo, e spero che il seguente messaggio sia passato nelle assemblee che personalmente ho tenuto: di trattava senza dubbio di un accordo difensivo fatto in una fase di arretramento. Ma questo Accordo ha avuto il merito di tenere tutti i lavoratori nel cerchio dell’occupazione, di non lasciare indietro nessuno, soprattutto i lavoratori più deboli, spalmando dei sacrifici, che ritengo personalmente sopportabili, su tutti, lavoratrici, lavoratori e Azienda medesima.

La bontà di questo Accordo è che guarda al di là della mia scrivania, al di là della mia filiale o Direzione centrale di appartenenza; è un Accordo che guarda al bene comune, un Accordo di lungo periodo che ci permette di affrontare con una serie di tutele e garanzie questo triennio difficile, non solo per il nostro settore, ma per il nostro Paese in generale.

Noi abbiamo costruito un grande paracadute a cui tutti si possono aggrappare, e la maggior parte dei colleghi e delle colleghe questo lo hanno capito. E per una persona che fa questo mestiere è sicuramente l’aspetto più importante perché io ho la presunzione di rappresentare la forza lavoro, di cui faccio parte, e se le persone che, bene o male, ma comunque mi sento di rappresentare non capiscono cosa mi spinge a sostenere certe tesi, a prendere certe decisioni, ad appoggiare o meno un Accordo che le nostre Segreterie hanno sottoscritto … beh, allora un problema c’è.

Non in tutte le assemblee che ho tenuto l’Accordo è passato, ma nella maggior parte dei casi (purtroppo non in tutti) il dibattito è stato acceso ma costruttivo, e questo ci può stare e ci mancherebbe: quanto sarebbe noioso e ipocrita un mondo in cui siamo sempre tutti banalmente d’accordo! Le assemblee servono proprio a questo: si discute, si dibatte e poi ognuno, in cuor suo e liberamente, assume una posizione precisa e se ne assume la responsabilità.

In alcuni casi però la discussione proprio non c’è stata, perché è stata solo una gara a chi alzava di più la voce. E questo a me dispiace perché è proprio solo una sconfitta su tutti i fronti, che non ci porta da nessuna parte. Non è stato semplice affrontare questo tipo di assemblee, mi hanno lasciato l’amaro in bocca e il magone nello stomaco.

Bisognerà sicuramente lavorare su questo aspetto, io di sicuro lo farò, per ricordarci che lavoriamo tutti insieme per il medesimo obiettivo; il sindacato non è un’entità astratta, non è il Nemico da combattere così come non lo sono per contro le lavoratrici e i lavoratori. Forse è solo dannatamente umano cercare un colpevole quando ci rendiamo conto che le cose non vanno e che ci aspettano tempi duri, ma che affronteremo momento per momento con l’obiettivo di tutelare comunque tutti.

Qualcuno un giorno mi ha detto: “Siamo in guerra. Avremmo dovuto lasciare dei morti sul campo di battaglia”. No. Mi dispiace. Ma questo un sindacato che fa bene il suo mestiere, che lo fa con serietà, convinzione e competenza non lo farà mai, la CGIL non lo farà mai. Ed è questo che mi spinge ad impegnarmi ogni giorno e sempre di più nel fare quello che faccio, nel fare quello che amo.

Claudia Stoppato

[Per commenti all'articolo: tasso@fisac.net]

 
Claudia Stoppato
è una delle giovani RSA
della nostra area.
claudia.stoppato@intesasanpaolo.com

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 



Tasso - ver.3.0 n.15 - dicembre 2012 - FISAC/CGIL ISP Liguria Piemonte Val d'Aosta - archivio - credits