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Mario Ricca, il nostro nuovo Sindacalista “Personal”

Mario Ricca lavora alla filiale Personal di corso Bramante, Torino. mario.ricca@intesanpaolo.com

Dal 1 marzo Mario ha scelto di diventare un Sindacalista FISAC. Siamo molto felici di averlo nella nostra squadra: è giovane, entusiasta, competente e con tanta voglia di fare. Gli abbiamo chiesto di presentarsi brevemente e iniziare da subito a darci una mano con il “Tasso”. Benvenuto, Mario!

Ciao a tutti, mi chiamo Mario Ricca, nasco a Cosenza, sono alla soglia dei 40 e lavoro in ambito finanziario da circa 21 anni. La metà della mia vita è stata spesa tra le mura di filiali ed uffici di direzione. Sono essenzialmente soddisfatto del mio percorso da “nomade” in azienda perché ho avuto modo di formarmi come persona e come professionista. Faccio il gestore personal da più di 5 anni, lavoro che mi piace tanto per molteplici motivi e che non cambierei con nessuna altra mansione, anche a discapito del mio stesso percorso di carriera.

Sono molto grato alla Fisac per avermi garantito nel corso degli ultimi 8 anni una consulenza di livello e l’impegno di essere il garante sulle graduatorie di trasferimento che mi hanno personalmente coinvolto. Garanzia che mi ha permesso di vivere oggi a Torino con la mia famiglia dopo tanto peregrinare.

La mia gratitudine nei confronti del sindacato è tanta e la stima che provo nei confronti delle persone con cui mi sono interfacciato in questi anni è sincera.

Voglio quindi rinunciare alla mia attuale zona di confort per cominciare una esperienza che reputo di grande arricchimento.

Credo nelle relazioni umane perché hanno rappresentato la base su cui ho fondato le mie amicizie e la mia famiglia.

Questo è il fondamento su cui propongo il mio impegno in Fisac, sicuro che attraverso la formazione e la condivisione dei contenuti, si possa giungere a quella “collaborazione” che i colleghi iscritti pretenderanno dal sottoscritto.

Ah, un’ultima cosa. Per presentarmi a voi, ho scelto un tema che mi sta a cuore, ma anche controverso: mica vogliamo incominciare in sordina… Sarò contento di discuterne con tutti quelli che vorranno farlo con me. A presto.

Con cordialità.

Mario Ricca

 

Un pompiere di nome Bill

Era l’inverno del 1983. Mio padre, fiero, portava a casa quello che fu definito il primo home computer della storia. Interessante fu immaginare per i decenni successivi quello che l’informatica ci avrebbe offerto. Personalmente la mia fantasia fu fortemente condizionata da quello che per me sarebbe stato lo sviluppo informatico legato alle attività ludiche. Le notti diventarono sempre più agitate e solo in età adolescenziale le donnine nude sostituirono giochi elettronici dalla realtà sempre meno virtuale. Grandi colossal come Guerre Stellari, Tron, per non parlare del progenitore Spazio 1999, offrivano al grande pubblico un appetizer di quello che sarebbe stato il frutto della integrazione macchina informatica.

In realtà, questo processo di integrazione era già cominciato nel decennio precedente ed i risultati conseguiti 40 anni dopo gettano grossi interrogativi su quella che in passato è stata sempre considerata come una grande opportunità per il settore produttivo mondiale.

Oggi McKinsey dichiara: con le attuali risorse informatiche, il 45% della forza lavoro mondiale potrebbe essere sostituita da apparecchiature di automazione. Se lo dice McKinsey è il caso di crederci visto che rappresenta una delle maggiori corporate di consulenza al mondo. In Italia non abbiamo grossi esempi di informatizzazione efficiente nelle grosse aziende e nella pubblica amministrazione e questo potrebbe falsare la nostra percezione.

Chi di voi ha mai usato Google Translate? Una vera rivoluzione per quanto riguarda l’instant translation. Provate ad utilizzarlo sui vostri smartphone. Pensate alle ricadute sul mondo del lavoro con il perfezionamento di una piattaforma informatica come questa. Quanti traduttori umani troverebbero ancora impiego? un esempio più vicino al mondo bancario può essere quello dei bancomat evoluti, ma forse il maggiore elemento di innovazione potrebbe essere quello che viene chiamato Robo-advisor. Con il Robo-advisor il ruolo del gestore a livello consulenziale verrebbe completamente soppiantato da un software. Aggiungo che per quanto incredibile, il livello di efficienza non è minimamente paragonabile a quello di un uomo in carne ed ossa. Infatti è decisamente più performante. Il crollo dei prezzi delle materie prime, ha spinto i grandi investitori mondiali a far confluire ingenti risorse economiche per la costruzione di robotica ed automazione. Non è stato il solo petrolio ad aver visto dimezzato il proprio prezzo sul mercato. Anche, nichel, rame, cadmio, coltan, silicio, ovvero tutti elementi necessari per la produzione di macchine informatiche e di robotica, oggi viaggiano con quotazioni inferiori del 30% rispetto ai massimi del 2008. Per le grandi corporate di robotica è l’occasione del secolo, ed i grandi imprenditori industriali non vedevano l’ora di poter concepire modelli di produzione dove la partecipazione umana, con tutto quello che ne consegue in termini di costi, potesse essere completamente automatizzata. Si avvera quindi ciò che Ferretti narrava in un meraviglioso brano dei CSI.

Fortunatamente un filantropo, magnate, del calibro di Bill Gates, si sta occupando attivamente delle ricadute occupazionali che potrebbero subentrare con l’ingresso massivo dei robot nelle aziende (cosa già avvenuta). La sua idea è quella di tassare il lavoro dei robot per finanziare un welfare fatto di formazione per il ricollocamento di risorse umane in altri settori. Pensate che qualcuno abbia sposato il progetto di Bill? Proprio adesso che ci sono le risorse economiche, il know-how, le materie prime dai bassi prezzi? Il 16 febbraio di quest’anno la Commissione Europea ha votato contro la proposta di inserire in una risoluzione, l’obbligo per le aziende che scelgono di automatizzare la propria produzione, di pagare dei corsi di formazione per i lavoratori che perdono il posto.

Ma vi sembra normale che il padre della standardizzazione informatica, colui che ha creato le basi affinché tutto ciò divenisse tragica realtà, adesso munito di manichetta come Mel Gibson nel celebre film, tenti di spegnere l’ingente incendio? Intanto le aziende, coadiuvate anche da McKinsey, continuano nella loro incessante ed esclusiva ricerca di procedure informatiche volte all’automazione, con l’immediata conseguenza che non si finanziano sufficientemente le piattaforme utilizzate dai lavoratori e che quindi finiscono per diventare obsolete. Gli investimenti hanno preso una strada ben precisa ed è compito di ognuno di noi rendersi conto di quello che è il reale processo di sviluppo tecnologico che non è solo entertainment e che avrà importanti ricadute su quello che sarà il mondo del lavoro.


giovedì 2 marzo 2017 - Organizzazione del Lavoro -
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I diritti di autore del personaggio "Tasso" sono di Gianfranco Goria.



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