Filiali Flexi e Mail mai inviate
Ad inizio febbraio, rientrata dalle mie ferie lunghe, sono passata a trovare i colleghi e le colleghe delle filiali che seguo a Torino e nella Valle di Susa, impegnando la maggior parte del tempo nelle filiali che di lì a pochi giorni sarebbero partite con gli orari allungati.
Visto che il leitmotiv di questa uscita de Il Tasso è proprio la realtà di Banca Estesa, ho pensato di dare anche io il mio contributo, raccontando come mio solito una storia di vita vera vissuta (la mia!).
Il mio primo giro sindacale in filiali che erano uscite su questo elenco di prossime aperture, un elenco che sembra sempre di più un Libro Nero perfido e cattivo, è stato decisamente impegnativo: ho trovato i colleghi e le colleghe spaventati, demotivati, arrabbiati, con l’Azienda e pure con i Sindacati.
La sera, a casa, mentre ripensavo alla giornata, alle discussioni, alle domande che mi erano state poste, alle domande alle quali non avevo saputo rispondere, ho preso, come dico sempre io, “di pancia” la decisione di scrivere una mail spassionata, di getto e sincera al Segretario Responsabile della Delegazione Trattante della mia organizzazione (colui che va e firma gli accordi).
La mail ho deciso di pubblicarla integralmente, e la cosa che più mi fa sorridere è che stiamo parlando di una mail che io non ho mai spedito … e il cui destinatario la leggerà direttamente dal giornale. Quanto è divertente questa situazione!
“Grazie per la risposta, sei stato chiarissimo. Sai qual è l’unica cosa che a me proprio non va giù? Le cose fatte di corsa, in maniera approssimativa e che di conseguenza sono fatte male.
E’ opinione comune (quantomeno nostra) che questi orari estesi servano a tutelare l’occupazione? Benissimo.
E’ opinione comune (quantomeno dell’Azienda) che, grazie a questi orari estesi e alla maggiore attività di consulenza, si possano incrementare i ricavi? Perfetto.
Vogliamo quindi fare tutti insieme in modo che questo progetto (ora realtà) vada a buon fine? Allora non potevamo farlo partire in una maniera peggiore …
Io mi domando: ma sono state individuate esattamente tutte le filiali, gli uffici e le Direzioni centrali, interessati dall’allungamento dell’orario, da chiusure e accorpamenti?
E una volta ottenuto questo elenco, non si sarebbe potuto far fare, a qualcuno dei tanti che paghiamo per pensare, uno studio di “fattibilità” del progetto Banca Estesa, in base alle nuove esigenze dell’Azienda e al numero di effettive risorse a disposizione?
In molte filiali, quantomeno della nostra Area e di quelle che “vivo” io a Torino e in Valle di Susa, nel senso che poi ci devi parlare con i colleghi, e questo davvero non è un periodo facile, manca decisamente personale.
Quando e da dove arriveranno i colleghi in esubero?
E’ stata data comunicazione alle lavoratrici e ai lavoratori di tutto quello che comporterà questo grande cambiamento? Perché davvero per la nostra categoria questo è un cambiamento epocale, che non va a modificare solo l’organizzazione del lavoro, ma ti penetra più nell’intimo, va a modificare quegli incastri familiari, affettivi, personali, insomma quella che è la vita là fuori che credevi consolidati e assodati, cristallizzati nel tempo.
Oggi mi hanno fatto un sacco di domande, siamo nella fase di incertezza ed ognuno è portato a guardare alla propria scrivania e alle proprie problematiche “e se io che prendo il treno”, “e se io che ho i bambini piccoli”, “e se io che ho i genitori anziani”, “e se io che sono separato”, “e se io che sono single, non ho figli, la mia famiglia per ora tutto bene grazie non è che posso fermarmi sempre dalle 8.00 alle 20.00”, “e se io, e se io, e se io …”: alla fine credo e spero si valuteranno tutte le diverse situazioni personali, che dobbiamo buttarci e iniziare un po’ così vivendo alla giornata e affrontando le problematiche e le varie soluzioni di volta in volta.
Poi, col tempo, sicuramente si correggeranno gli errori e si troveranno gli equilibri, ma avendo vissuto per parecchi mesi in balia degli eventi.
Perché non si poteva cercare di, non dico azzerare, ma quantomeno diminuire, questi mesi per partire con un progetto definito un pochino meglio, magari con le filiali interessate che si trovavano già prima in una condizione di carenza di organico, con qualche collega in più già formato?
Sbaglio?
Ogni tanto davvero questa Azienda mi sembra “Ufficio complicazioni Affari semplici”.
Ma la vera domanda è: ma questa Azienda sa ancora dove vuole andare?
A volte mi sembra di essere su una grossa nave, insieme a me tantissimi compagni di lavoro che, chi più chi meno, a lavorare ci vanno, e la maggior parte del tempo lavorano anche … ma è una nave senza capitano …
Sono convinta che non spetti al Sindacato fare da capitano. Spetta ad un Sindacato controllare che il capitano non si addormenti o prenda la rotta sbagliata o si schianti contro un iceberg. Per tutelare così tutti i compagni di lavoro che rappresenta.
Ma te la mando davvero questa mail?”
Come ho anticipato all’inizio, questa mail non l’ho inviata: mi ricordo quella sera come fosse ieri…
Tornata a casa, mi sono messa febbrilmente a pigiare i tasti della tastiera, non l’ho nemmeno riletta, non l’ho spedita per farlo con calma in un secondo momento. Avevo in programma una cena a casa di un amico, quella sera, che non c’entra nulla col sindacato o con la banca, a cui ho fatto leggere la mail e l’ha definita un po’ aggressiva. A me non sembrava e tuttora non sembra, comunque ho preferito rileggerla il giorno dopo, poi quello dopo ancora, poi nel frattempo ci sono state le prime risposte aziendali che in minima parte venivano incontro alle nostre richieste, e poi alla fine ho deciso di pubblicare una mail mai spedita direttamente sul nostro giornale, così, per non farlo sapere a nessuno …
E’ passato circa un mese da quel giro di filiali, chi doveva partire con il modello Banca Estesa è partito, a breve partiranno solo a Torino una ventina di filiali, e la vita lavorativa in tutto questo trambusto va avanti, comunque in ogni caso. Qualcuno si è già abituato ai nuovi orari, qualcuno è felice di fare il turno fino alle 20 così la mattina può dormire, può andare in palestra, fare la spesa e portare i figli a scuola, qualcun altro è sempre più arrabbiato, qualcuno non sa come sistemare i bambini piccoli, qualcun altro viene trasferito, qualcuno non riesce proprio a trovare una quadra con gli orari dei treni … Come si usa dire: la vita continua.
E in tutto questo il confronto con la controparte prosegue, e il Sindacato fa quello che è chiamato a fare: quando si fa un accordo si stabiliscono delle tutele, non si determinano gli eventi né si stabiliscono le dinamiche economico-finanziarie ed industriali. Gli accordi sono quelli che forniscono le tutele per. E ogni tutela la paghiamo.
Come dicevo poco fa, alcune risposte aziendali vanno in questo senso: l’Azienda prevede un piano di uscite verso la Rete di personale dalla Contact Unit (anche se i numeri al momento sono largamente insufficienti); sta verificando le richieste di trasferimento da ISGS e Strutture Centrali verso la rete (ma con quanta lentezza e “timidezza”); sta pensando di introdurre una nuova articolazione di orario dalle 10.30 alle 19.00 nel tentativo di venire incontro alle situazioni di pesante pendolarismo; è disponibile a valutare la sospensione dell’orario esteso nel mese di agosto.
Piccoli passi. Piccole aperture. Ma non basta. Non può bastare. Dobbiamo inventarci mille e una soluzioni per tutte le questioni ancora aperte e non risolte, dobbiamo rompere le palle all’Azienda dal mattino alla sera per far sì che questo progetto possa funzionare davvero, possa assorbire il personale in esubero, possa aumentare i ricavi dell’Azienda, possa essere per la nostra Azienda un modo per restare a galla.
E in questo serve l’aiuto veramente di tutti, Azienda, Sindacati, lavoratrici e lavoratori compresi.
Coniugare le esigenze organizzative con quelle delle lavoratrici e dei lavoratori coinvolti è assolutamente indispensabile per consentire la corretta riuscita del progetto e la tutela occupazionale. Per questo tutte le Organizzazioni sindacali, sia al primo che al secondo tavolo, hanno condiviso nel Contratto nazionale la possibilità di ampliare l’orario di servizio alla clientela per ricercare nuovi margini di produttività e di crescita affinché le eccedenze di personale derivanti dai processi di razionalizzazione in corso non diventino effettivamente “esuberi”.
Detto questo, dobbiamo pretendere il massimo impegno da parte della nostra Azienda per traghettarci dall’altra parte della riva, per permetterci di vivere questo grande cambiamento nella nostra organizzazione lavorativa ma anche familiare e personale nel migliore dei modi, sentendoci parte di un tutto molto più grande di noi e non abbandonati in mare solitari.
Articolo di
Claudia Stoppato
claudia.stoppato@gmail.com
.
lunedì 18 marzo 2013 - Claudia Stoppato, Organizzazione del Lavoro -
Scrivi (e leggi) qui di seguito, commenti, integrazioni, correzioni, notizie ecc. da condividere col mondo, relativamente a questo articolo.
Cara Marina dalla Valle dei Troll,
grazie per i complimenti, quelli quando ci sono fanno veramente piacere.
Un caro saluto dalla Terra di Mezzo!
quando si fa un accordo si stabiliscono delle tutele, non si determinano gli eventi né si stabiliscono le dinamiche economico-finanziarie ………..giust’appunto come tu scrivi le tutele si stabiliscono qnd si fa un accordo, e non si “rincorrono” dopo…si perde tempo, fatica e salute…attuiamo per il futuro ciò che dici …le tutele stabiliamole prima.
Certo, così dovrebbe essere!
In generale, in questo preciso momento storico, caratterizzato da una pesantissima crisi economica che ci vede in piena fase recessiva e con un tasso di disoccupazione alle stelle, tutti quanti ci troviamo a stipulare degli accordi in una situazione di arretramento. Sempre più spesso, e non parlo ovviamente solo del nostro settore, siamo costretti a fare trattative sotto ricatto (una volta il ricatto è la chiusura di uno stabilimento, un’altra la delocalizzazione dell’attività lavorativa in un altro Paese, un’altra ancora sono i licenziamenti collettivi e potremmo andare avanti, purtroppo).
Noi come Sindacato abbiamo appoggiato e sostenuto l’applicazione degli orari allungati per la tutela occupazionale di tutti noi, lavoratrici e lavoratori. Purtroppo l’Azienda ha proceduto in maniera frettolosa e non si è occupata di moltissimi aspetti, aspetti che noi ogni giorno, come Sindacato, ci impegnamo a fare emergere (vedi carenza di personale nella Rete, con successiva lettera di impegni aziendali, firmata da Micheli, circa gli organici a supporto di Banca Estesa; vedi tutte le varie questioni, di fondamentale importanza, che stiamo portando avanti, come l’esclusione dai turni delle mamme con permessi per allattamento, la sospensione dell’orario esteso nel periodo estivo, una soluzione per i tantissimi colleghi pendolari, ecc ecc).
E così, ogni giorno, chiedere, sollevare questioni, sollecitare interventi, ricercare soluzioni. Questo, in questo momento, possiamo fare. E questo stiamo facendo.
Per il futuro…. spero davvero che questo Paese possa tornare a crescere, che le imprese tornino ad assumere, che il tasso di disoccupazione, soprattutto giovanile, inizi a scendere per poter tornare a sederci, attorno a un tavolo, non in una situazione oggettivamente critica e di emergenza ma in un clima costruttivo, di speranza e di crescita.
bello, tutto bello…peccato che da quando son partiti i turni nella mia filiale (ormai da un mese) non ho visto uno che è uno sindacalista fisac. Poi per carità, possiam parlare di cose più grandi di noi, della crisi e del sesso degli angeli ma è nella quotidianità che cerchiamo un appoggio…sindacale.
Buona giornata e buoni turni a chi li fa.
Intervengo in questa discussione per chiedere una precisazione a Stefano. Ovvero quale sia la tua Filale. Tu hai scelto di mantenere un profilo “anonimo”, cosa assolutamente legittima, ma nel mentre sottolinei una nostra “mancanza” devi darci modo di verificare i nostri eventuali errori e, nel caso in cui siano effettivi, provvedere a correggerli. So per certo che Claudia, l’autrice di questo articolo, è passata in tutte le filiali con orari estesi che segue prima e dopo la loro partenza. Patrizia, un’altra delle nostre articoliste, ha fatto lo stesso e lavora in prima persona in una filiale “estesa”, come si evince facilmente dal suo articolo. Allo stesso modo tutti i nostri sindacalisti che lavorano in filiali estese sono coinvolti a pieno titolo nelle turnazioni.
In tutto ciò è possibile che una singola filiale non sia stata visitata: nessuno è perfetto. Ma ci devi dire qual è in modo da poter verificare e provvedere.
Vedi, noi nel nostro lavoro ci mettiamo la nostra faccia, anche a fronte dei nostri limiti. Possiamo sbagliare e, nel caso, provvedere a rimediare. Ma non possiamo in nessun caso avallare affermazioni generiche e offensive del nostro impegno che, come è facilmente verificabile, è serio, capillare e senza risparmio.
area lombardia Nord. Bergamo città. Ce n’è solo una di filiale. Ex quadro attivo Fisac che ha mollato qualsiasi incarico, visto che dopo 3 mesi stavo aspettando una risposta per costituzione rsa in altra filiale (con colloquio con il mio coordinatore e la mia responsabile provinciale, che hanno interpellato chi di dovere) prima ancora dello spostamento in questa filiale con turnazioni. Non speravo nello spostamento ma una risposta quella si (a proposito del metterci la faccia) Una risposto, si o no. Solo quella aspettavo. Stefano Basetti. Come vedi l’anonimato era solo perchè pensavo che come al solito, pure questa sarebbe rimasta inevasa. Ribadisco cmq che, ad ume mese dall’inizio delle turnazioni, non s’è visto uno ch’è uno, dei rappresentanti fisac. Quelli di altre sigle si, la sera fino alle 20 ed il sabato mattina. Ora saluto, oggi è sabato e sono di turno.
ah, casomai servisse e e vuoi metterci la faccia, 3409065696, magari la risposta che aspettavo me la puoi dare tu. Ciao
OK. Come avrai visto il nostro giornale ha come riferimento Liguria, Piemonte e Valle d’Aosta. Io personalmente lavoro a Torino e Coordino l’attività sindacale in questi territori. Come ovvio non sono a conoscenza di ciò che avviene in altri ambiti e quindi non solo non sono in grado di darti una risposta, ma non ho neppure gli elementi per poter valutare compiutamente quanto tu mi dici. Quello che ti posso garantire è che lunedì mi metterò in contatto con i Cordinatori delle tua Area perché prendano atto delle tue affermazioni e considerino come rispondere. Io stesso in ogni caso ti chiamerò nei prossimi giorni, visto che mi hai lasciato il tuo numero di telefono. Lo farò anche perché mi sembra di capire che la questione abbia risvolti significativamente “personali” e quindi credo che debba essere affrontata come tale, in sedi più opportune di quelle di un dibattito su un tema delle implicazioni invece molto generali.
Ciao
Ti ringrazio per l’attenzione. Attenderò notizie. Non sapevo che Il Tasso riguardasse solo quelle zone. In merito alla tua affermazione finale mi lasci chiosare con un “son tanti risvolti personali che fanno implicazioni generali”?! Un saluto
Come dicevo, noi siamo abituati a metterci la faccia. Sono sicuro che nell’ambito della settimana riceverai la visita del nostro Coordinatore di Area.
Quanto alla tua affermazione: “son tanti risvolti personali che fanno implicazioni generali”, non posso che essere d’accordo. A patto che siano situazioni che hanno un risvolto o almeno una base comune. Ipotesi che non è del tutto applicabile alla situazione di un ex sindacalista coinvolto a titolo personale in un processo di trasferimento collegato alla costituzione di ruoli sindacali…
Ti ringrazio per l’interessamento. C’è qui il coordinatore che ufficialmente oggi m’ha portato risposta definitiva, nel fatto che non ho capito che fosse negativa. Saluti
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Cara Marina dalla Valle dei Troll,
grazie per i complimenti, quelli quando ci sono fanno veramente piacere.
Un caro saluto dalla Terra di Mezzo!
quando si fa un accordo si stabiliscono delle tutele, non si determinano gli eventi né si stabiliscono le dinamiche economico-finanziarie ………..giust’appunto come tu scrivi le tutele si stabiliscono qnd si fa un accordo, e non si “rincorrono” dopo…si perde tempo, fatica e salute…attuiamo per il futuro ciò che dici …le tutele stabiliamole prima.
Certo, così dovrebbe essere!
In generale, in questo preciso momento storico, caratterizzato da una pesantissima crisi economica che ci vede in piena fase recessiva e con un tasso di disoccupazione alle stelle, tutti quanti ci troviamo a stipulare degli accordi in una situazione di arretramento. Sempre più spesso, e non parlo ovviamente solo del nostro settore, siamo costretti a fare trattative sotto ricatto (una volta il ricatto è la chiusura di uno stabilimento, un’altra la delocalizzazione dell’attività lavorativa in un altro Paese, un’altra ancora sono i licenziamenti collettivi e potremmo andare avanti, purtroppo).
Noi come Sindacato abbiamo appoggiato e sostenuto l’applicazione degli orari allungati per la tutela occupazionale di tutti noi, lavoratrici e lavoratori. Purtroppo l’Azienda ha proceduto in maniera frettolosa e non si è occupata di moltissimi aspetti, aspetti che noi ogni giorno, come Sindacato, ci impegnamo a fare emergere (vedi carenza di personale nella Rete, con successiva lettera di impegni aziendali, firmata da Micheli, circa gli organici a supporto di Banca Estesa; vedi tutte le varie questioni, di fondamentale importanza, che stiamo portando avanti, come l’esclusione dai turni delle mamme con permessi per allattamento, la sospensione dell’orario esteso nel periodo estivo, una soluzione per i tantissimi colleghi pendolari, ecc ecc).
E così, ogni giorno, chiedere, sollevare questioni, sollecitare interventi, ricercare soluzioni. Questo, in questo momento, possiamo fare. E questo stiamo facendo.
Per il futuro…. spero davvero che questo Paese possa tornare a crescere, che le imprese tornino ad assumere, che il tasso di disoccupazione, soprattutto giovanile, inizi a scendere per poter tornare a sederci, attorno a un tavolo, non in una situazione oggettivamente critica e di emergenza ma in un clima costruttivo, di speranza e di crescita.
bello, tutto bello…peccato che da quando son partiti i turni nella mia filiale (ormai da un mese) non ho visto uno che è uno sindacalista fisac. Poi per carità, possiam parlare di cose più grandi di noi, della crisi e del sesso degli angeli ma è nella quotidianità che cerchiamo un appoggio…sindacale.
Buona giornata e buoni turni a chi li fa.
Intervengo in questa discussione per chiedere una precisazione a Stefano. Ovvero quale sia la tua Filale. Tu hai scelto di mantenere un profilo “anonimo”, cosa assolutamente legittima, ma nel mentre sottolinei una nostra “mancanza” devi darci modo di verificare i nostri eventuali errori e, nel caso in cui siano effettivi, provvedere a correggerli. So per certo che Claudia, l’autrice di questo articolo, è passata in tutte le filiali con orari estesi che segue prima e dopo la loro partenza. Patrizia, un’altra delle nostre articoliste, ha fatto lo stesso e lavora in prima persona in una filiale “estesa”, come si evince facilmente dal suo articolo. Allo stesso modo tutti i nostri sindacalisti che lavorano in filiali estese sono coinvolti a pieno titolo nelle turnazioni.
In tutto ciò è possibile che una singola filiale non sia stata visitata: nessuno è perfetto. Ma ci devi dire qual è in modo da poter verificare e provvedere.
Vedi, noi nel nostro lavoro ci mettiamo la nostra faccia, anche a fronte dei nostri limiti. Possiamo sbagliare e, nel caso, provvedere a rimediare. Ma non possiamo in nessun caso avallare affermazioni generiche e offensive del nostro impegno che, come è facilmente verificabile, è serio, capillare e senza risparmio.
area lombardia Nord. Bergamo città. Ce n’è solo una di filiale. Ex quadro attivo Fisac che ha mollato qualsiasi incarico, visto che dopo 3 mesi stavo aspettando una risposta per costituzione rsa in altra filiale (con colloquio con il mio coordinatore e la mia responsabile provinciale, che hanno interpellato chi di dovere) prima ancora dello spostamento in questa filiale con turnazioni. Non speravo nello spostamento ma una risposta quella si (a proposito del metterci la faccia) Una risposto, si o no. Solo quella aspettavo. Stefano Basetti. Come vedi l’anonimato era solo perchè pensavo che come al solito, pure questa sarebbe rimasta inevasa. Ribadisco cmq che, ad ume mese dall’inizio delle turnazioni, non s’è visto uno ch’è uno, dei rappresentanti fisac. Quelli di altre sigle si, la sera fino alle 20 ed il sabato mattina. Ora saluto, oggi è sabato e sono di turno.
ah, casomai servisse e e vuoi metterci la faccia, 3409065696, magari la risposta che aspettavo me la puoi dare tu. Ciao
OK. Come avrai visto il nostro giornale ha come riferimento Liguria, Piemonte e Valle d’Aosta. Io personalmente lavoro a Torino e Coordino l’attività sindacale in questi territori. Come ovvio non sono a conoscenza di ciò che avviene in altri ambiti e quindi non solo non sono in grado di darti una risposta, ma non ho neppure gli elementi per poter valutare compiutamente quanto tu mi dici. Quello che ti posso garantire è che lunedì mi metterò in contatto con i Cordinatori delle tua Area perché prendano atto delle tue affermazioni e considerino come rispondere. Io stesso in ogni caso ti chiamerò nei prossimi giorni, visto che mi hai lasciato il tuo numero di telefono. Lo farò anche perché mi sembra di capire che la questione abbia risvolti significativamente “personali” e quindi credo che debba essere affrontata come tale, in sedi più opportune di quelle di un dibattito su un tema delle implicazioni invece molto generali.
Ciao
Ti ringrazio per l’attenzione. Attenderò notizie. Non sapevo che Il Tasso riguardasse solo quelle zone. In merito alla tua affermazione finale mi lasci chiosare con un “son tanti risvolti personali che fanno implicazioni generali”?! Un saluto
Come dicevo, noi siamo abituati a metterci la faccia. Sono sicuro che nell’ambito della settimana riceverai la visita del nostro Coordinatore di Area.
Quanto alla tua affermazione: “son tanti risvolti personali che fanno implicazioni generali”, non posso che essere d’accordo. A patto che siano situazioni che hanno un risvolto o almeno una base comune. Ipotesi che non è del tutto applicabile alla situazione di un ex sindacalista coinvolto a titolo personale in un processo di trasferimento collegato alla costituzione di ruoli sindacali…
Ti ringrazio per l’interessamento. C’è qui il coordinatore che ufficialmente oggi m’ha portato risposta definitiva, nel fatto che non ho capito che fosse negativa. Saluti
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ciao!
mi è proprio piaciuta la tua mail ‘di pancia’ e la metafora sulla nave!
e brava claudia!
a presto, marina dalla valle dei troll