Dieci anni di Tassi…

Marzo 2004. Un Tasso si aggira per i computer, sovrastando un a-periodico dal formato decisamente spartano. Nulla a che vedere con lo sfolgorio della Grande Rete di oggi, ovviamente, ma il suo lavoro lo ha fatto come si deve, visto che siamo ancora qui. Col terzo numero cambia il formato, sfruttando le possibilità del pdf, col quinto il Tasso si trova impegnato in nuove avventure grafiche e da allora non è più solo un logo, ma un compagno di viaggio e di lotta, soggetto alle continue mutazioni che sono la caratteristica del nostro universo. Le prime bozze del nostro Tasso sono del 19 febbraio 2004 e le vedete, ingrandibili, qui accanto. Ovviamente, come fa ogni fumettista che si rispetti, prima c’è stata una accurata ricerca documentale e iconografica sui tassi. Poi schizzi e prove. Ne nascerà la testata della rivista che ben conoscete, e poi, man mano, le vignette e le “copertine editoriali” che ci hanno accompagnato fino all’inizio, oggi, del decimo anno di attività. Abbozzate su fogli di carta di recupero, matite morbide da cancellare, ripassate poi con la Calligraphy Pen della Faber Castell, quindi passate allo scanner per essere vettorializzate e ripulite per inserire le immagini nella rivista, a svolgere dignitosamente il proprio compito. A volte con il tempo necessario per fare un lavoro tranquilli, a volte di corsa “perché si esce domani, o forse oggi stesso!”. Il Tasso cresce, muta, prima solitario, poi in compagnia. Da mascotte a compagno/a. Riproporre qui tutti i Tassi disegnati fino a oggi sarebbe eccessivo, ma eccone qualcuno, per il vostro divertimento, in attesa dei prossimi che ci accompagneranno in futuro. Gli altri li trovate tutti nei vari numeri in archivio (click qui), in attesa, magari, di una mostra ad hoc…