CHI HA PAURA DEL CONTABILE?
Una volta, quando da adolescenti si doveva scegliere quale scuola superiore intraprendere dopo la licenzia media, si pensava che avere un titolo di studio che consentisse di anteporre al proprio nome un “rag.” desse più possibilità di avere il posto fisso… magari in banca.
Già allora, anche se parlo solo degli anni ’80, c’era una distinzione inesorabile: di qua i contabili e di là i cassieri. In mezzo un bancone con tanto di vetro, una porticina sempre chiusa a chiave e l’obbligo perentorio di chiedere “permesso” per entrare nel luogo deputato al maneggio dei valori.
Poi c’era l’Ufficio Contabilità. Scrivanie piene di tabulati da spuntare, mastrini di quadratura dei vari uffici, posta da smistare, scritture contabili da inviare al Centro Contabile o alle altre Banche, affitti da quadrare, raccomandate da spedire ai clienti insieme alle comunicazioni ordinarie, addebiti/accrediti da lavorare, e poi ancora spunte spunte spunte… ed infine la quadratura di Filiale… manuale.
Senz’altro la tecnologia è venuta incontro alla lotta contro le quintalate di carta prodotta giornalmente, ha snellito le procedure informatiche agevolando il momento “ansioso” della quadratura di cassieri e non, ha consentito di velocizzare le procedure di controllo, tuttavia come negli anni ’80 alcuni lavori manuali incombono anche nel terzio millennio.
E’ indubbio che il rapporto commerciale con il cliente è protagonista nel nostro lavoro quotidiano ma non è di sicuro con l’eliminazione del termine lavori contabili o, sarebbe meglio dire del contabile come persona fisica, che si eliminano la lavorazione quotidiana degli assegni bancari, le quadrature dei bancomat, la sistemazione dei non contabilizzati a vario titolo, l’invio della posta, il caricamento delle presenze/assenze dei colleghi, solo per citarne alcuni.
Viene quindi da chiedersi ma questi lavori chi li fa? Qualcuno risponderebbe: tutti! Perché sulla carta si dice così salvo poi scoprire che nella realtà esiste qualcuno (non chiamiamolo contabile!) che se ne occupa e quando questo qualcuno è assente.. panico.
Allora la domanda è: chi ha paura del contabile?
Antonietta Martino
maria.martino@intesasanpaolo.com
lunedì 13 luglio 2015 - Antonietta Martino, Organizzazione del Lavoro -
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